15Dic 14
Si fa presto a dire Roma olimpica
Frasi fatte. Si fa presto a dire Roma olimpica. E si fa presto anche a dire “Più sport nelle scuole”, non costa nulla. E poi le parole passano e chi se le ricorda più? Però poi vai a vedere qual è la situazione in molti istituti del Paese che non hanno neppure le palestre e ti metti le mani nei capelli. Parla chiaro l’ultima, spietata, indagine del Censis. Ma una frase non costa nulla. E così l’ha ripetuto ancora oggi il presidente del Coni Giovanni Malagò che le scuole sono una priorità. O forse lo erano. Già perchè dalle 11,17 di questa mattina, dopo i saluti di rito nel Salone d’onore del Comitato olimpico. è arrivato Matteo Renzi a dire che d’ora in poi la priorità diventa un’altra: “Dobbiamo aiutare l’Italia ad alimentare i sogni- ha detto il premier- e per questo saremo a fianco del Coni perché a settembre 2015 presenti la sua candidatura ai Giochi olimpici del 2024. E non sarà una candidatura tanto per partecipare, ma una sfida che vogliamo vincere e per cui faremo tutto il possibile fino al 2017″. C’è un solo motivo per cui un Paese come il nostro, che è sull’orlo del crack, dovrebbe imbarcarsi in una avventura simile e cioè per provare a far ripartire l’economia e l’occupazione con la costruzione di impiantie infrastrutture. Cioè con le opere pubbliche. Quindi le olimpiadi sarebbero un’opportunità. Ma anche Expo lo era e sta finendo come non doveva finire cioè con sei inchieste aperte della magistratura milanese sugli appalti, un paio di aziende commissariate per mafia ed una serie di arresti eccellenti anche tra chi avrebbe dovuto controllare. E Roma oggi è “Mafia capitale” così come si pensava e così come si sta scoprendo. Ciò detto c’è l’altissima probabilità che una chanche olimpica ( ma non ce la daranno…) diventi il perfetto <brodo di cultura> perchè in tanti continuino a fare e a brigare come si è fatto fino ad oggi se non peggio. Chiedere di organizzare le olimpiadi a Roma oggi sarebbe stato un po’ come chiedere di organizzare un Forum Mondiale della Legalità a Milano al tempo di <Mani pulite>. E le scuole che c’entrano? C’entrano. Perchè in un Paese che, come dice Renzi, ha bisogno di un sogno olimpico per ripartire c’è invece tanto (ma tanto) più bisogno di progetti concreti per rimettere in sesto l’unica istituzione che può permettere ai nostri figli di sognare davvero. Altro che olimpiadi.