Ironman, il punto di vista di Zanardi
Quando avevo incontrato Alex Zanardi in Gazzetta prima che partisse per il suo Ironman a Kona nelle Hawaii,tra le tante cose che aveva detto una mi aveva colpito più di altre: “Ora vedo le cose da un altro punto di vista…”. Un punto di vista privilegiato perchè ( e lui lo ripete sempre) le difficoltà quotidiane di Zanardi, le occasioni, le chanche non sono le stesse delle persone che vivono nelle sue condizioni. Ma tant’è. Zanardi però è una iniezione di ottimismo incredibile per chiunque abbia la fortuna di incrociarlo. Ti smuove l’anima. E così il suo punto di vista diventa l’angolazione perfetta per capire quanto la forza di volontà, la convinzione, la caparbietà possano portarti dove neppure immagini. E’ un attimo “fuggente”. Cominci ad ascoltarlo, ti rapisce e pochi secondi dopo sali in piedi sul banco di scuola a osservare la vita con gli occhi del tuo nuovo “prof”. E la prospettiva cambia, cambiano molti movimenti che dai per scontati, cambiano i dettagli. Ed è un punto di vista fatto di immagini, emozioni, racconti e ricordi personali quello che il campione bolognese racconterà sugli schermi di Sky Sport 2 il giorno di Natale all 19 nello speciale “947 Uomo di Ferro” condotto da Giovanni Bruno. Un lungo viaggio dallo spaventoso incidente del 15 settembre 2001 su una monosposto della Formula Cart all’Ironman di Kona. C’è tanto, tantissimo in mezzo. E solo così 4 chilometri di nuoto, 180 in bicicletta e 42 di corsa in 9 ore 47minuti e 14 secondi diventano un’impresa incredibile. Da tutti i punti di vista.