Lo sport, il cibo e l’eredità di Expo
Nutrire il pianeta, mangiare sano e in modo responsabile è sicuramente un passo importante. Ma non basta. L’educazione alla salute e al benessere ormai sono un concetto ampio, uno stile di vita in cui lo sport è materia primaria. Anche questo potrà spiegare l’Expo che sta per partire. E il cibo tradizionale è l’ideale per vivere e praticare al meglio uno sport sempre più globalizzato: è il messaggio lanciato dal tavolo su cibo, sport e benessere, una delle tavole rotonde che hanno animato ’L’Expo delle ideè a Milano. «Se prima l’attività sportiva era più selettiva, oggi è per tutti, globalizzata e trasversale a livello di età e per questo bisogna incentivare l’educazione alimentare sin dall’infanzia – ha notato Demetrio Albertini, coordinatore del tavolo -. Non tutto ciò che è
buono è salutare e l’Italia deve difendere i suoi prodotti a chilometro zero,
perchè hanno proprietà nutrizionali importanti». «Serve una forte interazione
fra istituzioni, associazioni e partner commerciali», ha aggiunto l’ex
calciatore e vicepresidente della Federcalcio, che ha partecipato alla tavola
rotonda assieme all’assessore lombardo allo Sport Antonio Rossi e quello
del Comune di Milano Chiara Bisconti, il presidente del Coni Lombardia
Pierluigi Marzorati, dei manager di Coca Cola e Ferrero, e al presidente
dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, secondo cui «l’educazione alla salute
e al benessere deve diventare una materia di studio nelle scuole e la
formazione può passare anche attraverso le mense». Ma si deve fare anche di più, come ha spiegato Antonio Rossi: “Inserire il diritto allo sport nella nostra Costituzione, affinché resti come una delle importanti eredità di Expo Milano 2015 . Dobbiamo trovare un accordo con il Governo perché si possano fare le visite mediche all’interno delle scuole primarie: tutte le Istituzioni devono unire le forze per raggiungere questo obiettivo». «Le visite – ha concluso l’ex olimpionico di canoa- sarebbero infatti un grosso aiuto alle famiglie e, nel contempo, un forte contributo all’attività di prevenzione, in cui occorre investire, nell’interesse di tutti».