C’è tempo per pensarci perchè il via è il 4 settembre. Ma il tempo serve tutto. Serve per rendersi conto che quella che partirà da Cordignano  non può essere una corsa normale. L’ Ultracycling Dolomitica sono 606 chilometri in bicicletta. Sono sedici passi da scalare. Sono 16 mila metri di dislivello. Sono  24ore di fatica e di emozioni infinite. Sono  Treviso, Vicenza, Belluno, Trento, Bolzano e Pordenone, sei province filate fvia in un soffio. Sono 76 Comuni che stanno lì ad aspettarti e quando passi applaudono. Sono il Grappa, il San Pellegrino, il Fedaia, il Pordoi, il Giau, lo Staulanza  e tanti altri ancora. Sono tante storie di ciclismo che dovrebbero essere raccontate. Come quella di  Vito Favero, il campione trevigiano dei tempi eroici che arrivò secondo al Tour de France 1958 e vinse anche due tappe al Giro. Scomparso a maggio dell’anno scorso, non ha fatto a tempo a vedere il debutto di una gara che aveva nel cuore. Sfida d’altri tempi, eroica come lui: “Ma quanto tempo gli date, due giorni? Ci vorrebbe Bottecchia. O Binda perchè questa è una corsa da matti- disse quando gli presentarono il progetto- Ci vuole gente abituata alle salite, alle strade bianche. Ma quei ciclisti non ci sono più, bisognerebbe fabbricarli… ”.   Forse è un po’ così,  o forse no. Perchè il fascino dell’impresa impossibile resta intatto anche se gli anni passano, anche se sulle strade c’è l’asfalto e anche se le ruote sono in carbonio e i cambi elettronici. E la magia della bici. Allora Giorgio Bosi, Roberto Picco e Roberto Bianchin, gli organizzatori dell’ Asd Nova Virtus, Favero lo hanno voluto ricordare, rendergli l’omaggio che meritava , iniziando la presentazione dell’ Ultracyling Dolomitica 2015 con le immagini dell’incontro che ebbero con lui quando andarono a presentargli l’ anteprima . Rimase stupito, anche scettico, di fronte all’idea, ma nei suoi occhi balenò subito il senso della sfida. Che poi è l’essenza del ciclismo di ogni epoca.  Per capire meglio cosa significa scalare sedici passi in 24 ore ci sono anche le parole di Maurizio Barbolini, uno dei protagonisti della prima Ultracycling Dolomitica: “Sul Pordoi mi sono fermato e ho buttato la bici sul prato. Non volevo più saperne: mente e fisico non rispondevano più”. L’Ultracycling Dolomitica 2015 sarà valida come seconda e ultima prova del Campionato Nazionale UIC e  come tappa qualificazione alla Race Across America, l’ultramaratona ciclistica più famosa degli Stati Uniti.  Si parte da Cordignano e si parte a settembre. C’è tempo per pensarci, due stagioni in mezzo. C’è tempo ma forse e meglio decidere adesso. Anche perchè come ha giustamente detto con l’assessore provinciale allo Sport, Paolo Speranzon, “Chi corre una gara così…vince sempre”. Difficile dargli torto…