Correre a piedi (quasi) nudi sui vulcani
Gianluca Moreschi non è uno sciamano che cammina sui carboni ardenti. Tutt’altro. E persona che sa far di conto ( non a caso e’ un professore di matematica) ed è un runner che di strada sotto le suole ne ha messa parecchia, trail compresi. Però’ questa volta la sfida e’ un’altra. Forse non più dura di un trail ma sicuramente con un pizzico di fascino in più perché correre sulle cime dei vulcani non è cosa che capita tutti i giorni. E soprattutto correrci con delle calzature che ormai da anni ha un po’ scardinato le classiche certezze della corsa tradizionale, le “Vibram Fivefinger”, le scarpe a cinque dita. Si è conclusa così pochi giorni fa la prima tappa di ProjectVolcano, una corsa contro il tempo che porterà Moreschi sulla cima di tutti i vulcani attivi italiani con ai piedi un nuovo modello di Vibram pensato proprio per la corsa in fuoristrada, le Spyridon progettato per i trailrunner minimalisti che massimizza la protezione senza aggiungere peso grazie alla tecnologia Vibram 3D Cocoon in rete di nylon che disperde il punto di impatto, al momento dell’urto con superfici disconnesse o appuntite, su una superfice più estesa. Moreschi, venerdì scorso ha raggiunto la vetta del Vesuvio in soli 58 minuti e 49 secondi correndo per 11 km e con un dislivello positivo di 1280 metri. “Considerando che si tratta di una sfida mai affrontata prima- racconta- l’obiettivo è quello di registrare nuovi record correndo con le Vibram”. In buona sostanza un test che ha permesso al “professore” di capire quale sia la differenza e di familiarizzare con un nuovo concetto di corsa. Nella prossima tappa, che si svolgerà durante le festività pasquali, Moreschi correrà sull’Etna per affrontare ben 3300 metri di dislivello positivo in 42 km. Seguirà a giugno l’ultima fase del progetto che prevede la conquista delle cime di Stromboli (924 metri di dislivello) e di Vulcano (500 metri di dislivello).