Basso torna a pedalare: “E’ la mia vita…”
«La bici è la mia vita e, indipendentemente da quello che succederà, farà sempre parte di me e del mio futuro». Ci sono due parole che fa piacere sentire pronunciare a Ivan Basso: vita e futuro. Fa piacere perchè, a poco più di un mese dalla paura, da quella caduta al Tour che gli ha poi permesso di scoprire un tumore al testicolo, il due volte vincitore del Giro d’Italia oggi ha gli occhi più sereni. E’ tornato in bici, è tornato a pedalare, è tornato indietro a cercare di riprendersi la sua vita normale. Non ha gare in programma. Non è questo il problema e non è questa la preoccupazione. A poco più di mese dall’intervento per l’asportazione del tumore, il campione varesino ha ricominciato a fare ciò che ama di più e lo ha fatto al termine di una conferenza stampa all’ Aquagranda Sport Fitness Centre di Livigno. «Poter tornare a pedalare – ha spiegato – a un mese dall’intervento, è per me una grande vittoria. Il prossimo step ora sarà il primo settembre, quando una Tac e le analisi dei marcatori tumorali diranno se il problema è risolto. Io sono fiducioso e voglio pensare che tutto andrà per il meglio. Oggi ho iniziato a fare le prime pedalate e non sto pensando a un allenamento agonistico, per quello avrò ancora tempo e modo di riflettere e valutare sul da farsi, anche in base ai risultati delle prossime analisi». E intanto declina i verbi al futuro. La bici resterà al centro della sua vita. La bici sarà la sua occupazione indipendentemente da quello che succederà: <A Livigno ho trovato l’ambiente ideale per riprendermi – racconta – Per trascorrere del tempo con la mia famiglia, che per me è un elemento molto importante. Questa località, che conosco da moltissimi anni, è una palestra a cielo aperto che, per noi ciclisti, assume una valenza fondamentale per l’allenamento in altura». Livigno, la sua famiglia, la bici, l’affetto di un mondo, quello ciclistico, che come aveva giù detto in Francia è un “mondo di persone per bene …” e che gli si è stretto attorno. Ma non solo il ciclismo. «Ho voluto essere accanto a Ivan in questo momento – ha commentato Antonio Rossi, assessore allo Sport e alle Politiche per i Giovani di Regione Lombardia – perchè sono un suo grande tifoso e perchè è un campione della nostra Regione. Quello che ha fatto oggi Ivan da punto di vista sportivo e umano è un gesto di grandissimo valore. Ha saputo affrontare la malattia con il sorriso sulle labbra che lo ha sempre contraddistinto anche nella sua carriera di corridore, e penso che anche questo fatto possa essere un esempio per molte persone”. Basso tona in sella quindi. Guarda lontano perchè ancora non sa quanti chilometri gli mancano all’arrivo. Però pedala e questo è ciò che conta: «Non so se tornero a correre- racconta – Ma nella vita non esiste soltanto l’agonismo e oggi non sono in grado di dire se riprenderò le gare. È vero, invece, che non ricordo di avere mai fatto una vacanza così lunga, sicuramente è da anni che non mi capitava di stare un mese senza pedalare. Però adesso sono davvero molto felice di tornare a farlo. E devo riconoscere che la bicicletta è felicità, vita e benessere». Si riparte dunque. E si riparte per una delle tappe più importanti della vita dove il pettorale davvero non serve. Senza gregari, senza gran premi, cime coppi, maglie rosa o gialle e senza ammiraglie al seguito. Ma mai come oggi, per Ivan Basso questi sono dettagli assolutamente trascurabili.