Il maratoneta scomparso
L’ha riconosciuto un poliziotto fuori servizio che stava tornando a casa. L’ha visto che vagava sperduto su un treno del metrò e ha capito che era lui il maratoneta italiano che, dopo aver passato il traguardo di central Park, era svanito nel nulla. Quarant’ottore di angoscia poi finalmente un lieto fine. Gianclaudio Marengo, 30 anni, scomparso a New York domenica pomeriggio era ancora in pantaloncini e maglietta. Affannato, spaesato, affamato e infreddolito. Così il poliziotto lo ha aiutato a scendere dal treno alla stazione sulla 34/a strada e la settima avenue e gli ha compato da mangiare in un fast food. Poi lo ha accompagnato al distretto di Polizia e un’ambulanza lo ha portato in un ospedale di Lower Manhattan dove è stato raggiunto dal responsabile medico di San Patrignano Antonio Boschini e curato per i sintomi di una disidratazione. Ora sta bene e sta rientrando in Italia però questa maratona newioechese se la ricorderà per sempre perchè sono stati giorni di paura. “Gianclaudio non ha nessun disturbo mentale – spiegano dalla Comunità di San Patrignano con cui era andato a new York per correre la maratona- Non è mai stato sottoposto a trattamento psichiatrico nè sottoposto a terapie con psicofarmaci come hanno erroneamente scritto i giornali americani. E’ certamente una persona fragile, vulnerabile e molto emotiva che dopo anni di tossicodipendenza ha trovato un’opportunità di recupero a San Patrignano e soprattutto nella corsa”. L’allarme era scattato dopo che i componenti della sua squadra avevano perso le sue tracce nel caos dell’arrivo. Tagliato il traguardo della maratona il giovane trentenne originario di Terni si è accorto di aver perso il bigliettino con le indicazioni dell’albergo dove alloggiava a Long Island City in Queens. Ed è calato il buio. E’ iniziato il suo girovagare sempre più disperato con il passare delle ore ed è iniziata la sua ricerca amplificata dalle foto dei giornali e delle tv. Sembrava un film ma purtroppo non lo era. Poi finalmente l’incontro sulla metropolitana con quel poliziotto che lo ha riconosciuto. Fine di un incubo. Marengo è a San Patrignano da oltre tre anni impegnato nel laboratorio di falegnameria dove stava trovando una sua realizzazione professionale. Come tanti altri ragazzi della comunità aveva trovato anche una nuova passione nella corsa che era la sua forma di riscatto, al punto che era stato premiato con l’inserimento nel San Patrignano Running Team che da tre anni partecipa alla maratona di New York. “La corsa – aveva detto in un’intervista prima di partire – è un buon modo per perdere peso e togliermi dalla testa i problemi che stavo vivendo. Ora credo che correrò per sempre”. E così sarà.