La corsa della Merla
I giorni della Merla dovrebbero essere i più freddi dell’anno Dovrebbero anche in quest’inverno che è un po’ primavera e che autorizza tutte le ipotesi possibili sulla fine del pianeta. Ma lasciando da parte le teorie varie sul riscaldamento globale, sulle scie chimiche e via complottando, un certezza resta. Una corsa, una tapasciata vera che si corre ogni anno nel Pavese a Sannazzaro de’ Burgundi. Lo scenario più o meno è sempre lo stesso. Un pallido sole che spunterà da dietro qualche nuvola, forse un filo di nebbia, un 80 per cento di umidità, zero vento e una temperatura che spesso scende dai meno 5 gradi ai più due nella migliore delle ipotesi. Ma c’è da aspettarselo visto che per domenica la tradizione è questa come già si studia alle elementari. A Sannazzaro de’ Burgundi qeusta la corsa si corre ormai da sempre: “manifestazione ludico motoria aperta a tutti” sta scritto sulla locandina. E infatti corrono tutti. perchè si può scegliere tra una 7, una 14, una 18 e una 25 chilometri tutte più o meno tra campi e risaie nella campagna della Lomellina. Parecchie salite e parecchie discese, il fango lasciato dai solchi dei trattori fortunatamente ghiacciato, e l’acqua dei ristori che mandarla giù è spesso un gesto di coraggio. Poi la corsa per chi la vuole fare sul serio. Faticosa, combattendo quasi sempre con il freddo e con la voglia di tornare a casa il più in fretta possibile sognando una doccia calda. Sannazzaro de’ Burgundi non è famoso solo per la Corsa della Merla ma anche per un magnifico ponte in ferro sul Po col lastricato in pavè che è quasi un’opera d’arte e per ospitare una delle più grandi raffinerie di petrolio d’Europa costruita, non senza polemiche, qualche anno fa dall’Eni . Rientrando, finita la gara, si può passare scavallando il fiume o costeggiando i pozzi. Fine. Anzi no. Chi arriva la traguardo, come spesso capita da queste parti, si porta a casa anche un’ottima bottiglia di vino rosso. Altro che integratori, altro che doping….