barLa maratona di Milano si colora di rossonero.  Una corsa solidale che servirà per raccoglere fondi a favore dei ragazzi seguiti dai presidi di ‘Play for Change’. Fondazione Milan chiama così a raccolta tutti gli appassionanti della corsa per ritrovarsi insieme ai blocchi di partenza della Europ Assistance Relay Marathon, la staffetta non competitiva della Milano Marathon di 42,195 km in programma il 3 aprile lungo le vie della città. L’obiettivo è quello di sostenere, con una raccolta fondi di 10mila euro, il progetto ‘Play for Change’ grazie al quale tanti ragazzi a rischio possono guardare con rinnovata fiducia a un futuro migliore. La ‘public charity’ rossonera, presieduta dall’ad Barbara Berlusconi, ha deciso di avvalersi delle competenze dei tecnici della Milan Academy e del settore giovanile per accompagnare i runner nel percorso di preparazione alla staffetta. Per sei lunedì, dalle ore 19 alle ore 20.30, dal 15 febbraio al 21 marzo, il gruppo si radunerà presso la Montagnetta di San Siro per trovare la forma ideale e arrivare preparati alla maratona sotto la guida esperta di un allenatore professionista. Chiunque voglia contribuire al raggiungimento dell’obiettivo può iscriversi alla staffetta e attivarsi a propria volta come fundraiser attraverso la pagina dedicata al progetto di Fondazione sulla piattaforma www.retedeldono.it. Fondazione Milan offrirà ai suoi runner un kit di gara e un pacchetto di servizi esclusivo: l’iscrizione alla manifestazione, la magliette personalizzate fornite da Adidas, un programma di allenamenti con un preparatore della Milan Academy, una serie di meeting con gli staffettisti e il supporto operativo e logistico fino alla festa finale all’arrivo. ‘Play for Change’ è ormai attivo con sei presidi sul territorio nazionale e ogni presidio riesce a prendersi in carico 15-20 ragazzi a rischio tra gli 11-20 anni. Per ciascuno di loro – grazie anche al coinvolgimento di realtà sportive, scuole e centri di aggregazione locali – viene elaborato un progetto formativo personalizzato con il quotidiano supporto di un’équipe formata da un educatore, uno psicologo e un allenatore.  I ragazzi vengono, quindi, spronati a recuperare fiducia in se stessi, a instaurare un rapporto più equilibrato con le figure adulte e, gradualmente, a riprendere gli studi o a immettersi nel mercato del lavoro.

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