Mountainbike, da Milano a Rio
C’era una volta la mountainbike. E c’è ancora. E se più o meno vent’anni fa a pedalare sugli sterrati della Montagnetta c’era Paola Pezzo, oro olimpico ad Atlanta e Sydney, icona di uno sport che gli italiani hanno imparato ad amare grazie alle sue vittorie e grazie alla zip un po’ slacciata della sua maglietta, ora il testimone è i buone mani. Ottime. A trainare il movimento azzurro che guarda alle olimpiadi con fiducia ci sono infatti quel fenomeno di Marco Aurelio Fontana, capace di conquistare un bronzo quattro anni fa Londra pedalando per metà gara senza sella, ed Eva Lechner già campionessa del mondo nel 2012 in Austria nella prova a squadre. Puntano entrambi a una medaglia ai Giochi di Rio e il 28 marzo sulle rampe del Monte Stella cercheranno di capire misurandosi con campioni olimpici ed iridati del calibro di Nino Schurter, José Hermida e Gunn Rita Dahle quanto quel sogno è vicino o distante. Milano dopo quasi vent’anni dopo torna palcoscenico mondiale per «ruote grasse», quelle che contano, con una tappa nel circuito degli Internazionali d’Italia Series XCO. La sfida milanese seguirà la prova d’apertura del campionato in programma il 12 -13 marzo a Maser (Treviso) con il Gaerne Trophy di Maser, uno tra gli eventi internazionali più duraturi che ha fatto la storia del fuoristrada in Italia. Poi toccherà il 9 e 10 aprile a Nalles (BZ) con la Marlene Südtirol Sunshine Race e una settimana dopo a Montichiari (Brescia)dove si disputerà il Trofeo Delcar, l’evento più giovane del circuito che in soli tre anni è stato in grado di ottenere il riconoscimento di gara Hors Catégorie dall’UCI. Ma la «La Montagnetta» di San Siro sarà il clou, perchè qui tra il 1998 ed il 2000 la mountainbike ha scritto un pezzo della sua storia con una delle prime gare al mondo disputate in una grande metropoli e perchè Milano resta un palcoscenico di primissimo piano per un evento che può fare da cassa di risonanza ad uno sport che non è di casa in città: «Sono felice di correre a Milano- spiega Marco Aurelio Fontana- Perchè è una piazza importante che porta sul terreno di gara tante persone e tanti fan che è ciò che ci serve per far decollare la mountainbike. Sono felice anche perchè la sfida della Montagnetta è un po’ tornare indietro nel tempo quando in gara c’era Luca Bramati che è uno dei miei idoli…». Oltre agli azzurri, la tappa milanese degli iternazionali d’Italia vedrà al via i migliori atleti della specialità, tedeschi, francesi e svizzeri: «Sì sarà la prima vera occasione importante per vedere a che punto siamo- spiega il capitano della squadra azzurra di mountainbike a Rio- Per capire la condizioni di tutti e mettere a punto i dettagli in vista della coppa del mondo». Ma Coppa del Mondo a parte sullo sfondo c’è soprattutto la sfida olimpica. Che parte dalla Montagnetta.