bp33bp6bp36bp13bp37bp39bp43bp47bp56bp57bp62bp73

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra pochi giorni si parte. Si comincia e, come ogni volta, quasi per magia molte delle polemiche si placheranno. Parlerà lo sport o quantomeno ci proverà, cercando di far dimenticare scandali, intrighi, sospetti.  Anche se forse non è più possibile, perchè ormai lo sport è business e quindi si porta appresso una scia nera di interesse e di potere che inquina ciò che la storia ci ha consegnato come un sogno da tramandare. Sono le olimpiadi moderne, dei giorni nostri. Con le guerre che non si interrompono più, con la paura degli attentati, con gli sponsor che dettano i tempi e le condizioni, con i governi che decidono dove si dovranno fare. Altrochè candidature….Che olimpiadi saranno quelle di Rio? Se si dovesse dare retta alla cronaca rischiano di essere tra le peggiori, le più inquinate, le più dopate, le più corrotte e le più pericolose della storia. Ma c’è da scommetterci che non sarà così.  Perchè, nonostante tutto, lo sport ha gli anticorpi per sopravvivere, per rigenerarsi ogni volta, per sorprendere. Per fortuna ci sono gli atleti. Tanti, tantissimi, giovani, pieni di gioia, di attese, di speranze e di energie da mettere in campo. Largo a loro che sono la parte buona , in maggiorparte sana,  di uno sport chè è sì malato ma che ha nel suo Dna la capacità sopravvivere sempre. Tutti dopati? Neanche per sogno. Qualcuno sì, sicuramente, ma la voglia è quella di pensare ad uno sport dove non si gioca sporco, dove si parte alla pari e alla fine arriva prima chi è più forte. Senza trucco e senza inganno. Utopia? Sicuramente sì ma l’Utopia è  il motore formidabile che permette anche a chi non ha le armi  dei potenti di battersi alla pari.  Di tener testa. E così ciò che sembra ineluttabile, inevitabile e già scritto viene continuamente rimesso in discussione. Non saranno olimpiadi da dimenticare. Anzi, le ricorderemo come tutte. Non saranno le olimpiadi dei pentiti. Saranno le solite olimpiadi dove lo sport riserverà le emozioni di cui è capace. Al di là dei cronometri, dei record, dei primati delle vittorie e delle sconfitte. Saranno le emozioni a vincere. Fatica, sorrisi, pianti, abbracci, pugni chiusi, braccia al cielo, urla, strette di mano, carezze e sguardi che fermano un momento irripetibile di una carriera e di una vita. Immagini, come dicono i grandi fotografi,  fatte di sensazioni, di passioni e  sfumature. Perchè lo sport è questa “roba” qui. Basta solo cogliere l’attimo. Basta solo che si accenda il fuoco di Olimpia…