Il volley è da A ma Milano retrocede
Milano va a rete e prova a schiacciare ma c’è un muro ed è difficile mettere la palla a terra per far punto. Nella sala Alessi di Palazzo Marino la Powervolley Revivre si presenta per una nuova stagione in Superlega a quello che dovrebbe e vorrebbe essere il suo pubblico anche se la casa non sarà neanche quest’anno quella storica del Palalido ma il palazzetto Yamamay di Busto Arsizio. La grande pallavolo che ha fatto e continua a fare la storia di questa città nella lega maggiore del volley è da anni in sala d’attesa. Il sogno è quello di tornare a giocare in città ma visto come stanno andando le cose in piazza Stuparich è un sogno che per ora (e forse per qualche anno ancora) rimarrà nel cassetto. Il Palalido ma anche molti altri impianti in città sono un problema: «Non siamo all’altezza- spiega il sindaco Giuseppe Sala– La città in questi anni è cresciuta, offre servizi di primissimo ordine ma per quanto riguarda l’impiantistica sportiva non è allo stesso livello. Dobbiamo sicuramente fare meglio e di più anche perché la richiesta di sport da parte dei milanesi continua a crescere. Soprattutto per quanto riguarda la pallavolo. Martedì incontrerò il presidente del Coni Giovanni Malagò e parleremo anche di questo. Ma è chiaro ad oggi gli impianti sono quello che sono e bisogna ripartire». Così la nuova stagione della Powervolley Revivre continuerà «in trasferta». Continuerà nel segno di una passione che non finisce mai e che è una linea continua tra storia e futuro. Una passione che incrina la voce al Presidente Lucio Fusaro, uomo d’azienda ma soprattutto uomo di sport: «Il progetto di riportare questa squadra in serie A nato qualche anno fa durante la cena di ex giocatori di Milano che ancora oggi, ogni lunedì sera, si ritrovano per una partitina: Uè pirla… mi han detto Tu che hai fatto i danè…perché non riporti la grande pallavolo in città?. Ma gli investimenti non bastano. Serve un progetto. L’altra sera in campo avevamo tre ragazzi che messi insieme non superavano i sessant’anni. Questa è la Powervolley 2.0, si riparte da qui perché preferisco perdere con i giovani in campo che non vincere con i quarantenni». Milano prova a schiacciare quindi ma il muro la butta di là. Non è facile metter giù la palla: «Il problema del Palalido c’è ed è giuridicamente rilevante- spiega l’assessore allo sport Roberta Guaineri– Stiamo aspettando un perizia del tribunale per verificare lo stato dei lavori che al momento sono terminati al 65 per cento. Finché non arriva una soluzione giudiziaria i lavori non ripartono…». Ed è un peccato. Perchè Milano è una delle città con più tesserati e la Powervolley al Palalido sarebbe un traino straordinario. «Noi siamo pronti ed aspettiamo che la città risolva i suoi problemi- spiega Carlo Magri, presidente della federazione di Pallavolo- Siamo pronti a portare i nostri eventi e i valori di uno sport che è sano e positivo. E che anche grazie alle imprese della nazionale a Rio oggi ha un seguito che non ha nulla da invidiare al calcio…».