Triahlon forte village 2014@trimaxhebdo (100)“Per fare un 70.3 questo è il posto più bello, ma non il più semplice…”. Andrea Mentasti, race director del Challenge Forte Village che si corre domenica nel sud della Sardegna non è solo uno che i percorsi li disegna. Li fa. E se lo dice lui che è una gara “tosta” c’è da credergli…Quest’estate è stato uno degli ottanta coraggiosi al via dello “Stoneman” e al traguardo sull’Adamello, dopo essersi scalato Gavia e Mortirolo è  arrivato undicesimo. Che basta e avanza per rendersi conto. Però in Sardegna, dove ormai vive da anni, il percorso del Challenge 70.3  lo ha praticamente ricavato da quelle che sono le strade dei suoi allenamenti:  “E’ una gara spettacolare in un posto spettacolare- spiega- ma tecnicamente non è semplice sia nella parte in bici, sia in quella podistica.  E se in mare c’è scirocco, diventa complicata anche la frazione di nuoto…”. Ma per fortuna  domenica da quelle parti è annunciato maestrale. Il vento che arriva da Nord Ovest e che si infrange contro le montagne che proteggono il resort del Forte: “In queste condizioni- spiega Mentasti– si nuota praticamente in una piscina anche perchè qui sull’isola nei giorni scorsi c’erano ancora 27 gradi e  domenica ce ne saranno 21 o 22. E ancora estate, insomma. Si faranno due giri in mare con un’uscita all’australiana: il primo di 750 metri, l’altro di 1250 perchè abbiamo anche la gara sprint…> Poi la bici. Che è come sempre il cuore di una gara di triathlon lungo e qui più che altrove. La Sardegna è terra di contrasti da queste parti più forti che mai perchè il verde della macchia Mediterranea si va a mischiare con il rosso delle rocce  che portano nell’entroterra e, al ritorno, con il turchese del mare e il bianco delle falesie: “I primi venti chilometri che portano dal resort verso Pula sono pianeggianti e serviranno a riscaldarsi- spiega Mentasti–  Poi si sale verso Domus de Maria e al 25 chilometro c’è il primo gpm all’altezza della casa cantoniera. E’ la prima vera difficoltà poi si scende per 7 chilometri verso Teulada in una discesa tecnica che va guidata e dove non ci si può rilassare più di tanto…”. Da Teulada si prosegue fino a Sant’Antioco e, superata la base militare, si arriva al giro di boa che riporta verso Is Arenas Blanca, con Porto Tramatzu e Tuerredda una delle tre bandiere blu di Teulada. “Da qui fino al 55 chilometro si pedala su un falsopiano dove si può fare un po’ di velocità-  spiega Mentasti- e dal 60km  si torna sulla strada costiera in un continuo su è giù che porta al terzo ristoro dove c’è il punto più alto della costa  va dal 6-7 per cento fino al 12-13. Dopo Tuerredda si attraversa Chia  e si rientra al Forte con un ultimo strappettino però breve di 4-500 metri. Il vento in questo ultimo tratto può essere un’incognita, non è costante ma è frequente e il consiglio che posso dare è di tenersi un po’ di gambe per la corsa…”. Che non è piatta e non è facile.  Due giri da 10 chilometri e mezzo che dal Forte Village portano verso Pula sulla spettacolare litoranea a fianco del mare fino a raggiungere la Torre Saracena: “E’ un percorso mosso con due strappettini al sesto e al diciottesimo chilometro- spiega il direttore di gara del Challenge- non sono lunghi ma se in bici non si sentirebbero neppure, di corsa sono impegnativi soprattutto in una gara lunga”.  Un migliaio di metri di dislivello con pendenze non impossibili ma costanti che non ti mollano mai dove diventa importante anche la scelta della bicicletta: “E’ chiaro che i pro corrono con le bici da crono- spiega Mentasti– ma a chi mi ha chiesto che bici portare è chiaro che la risposta dipende molto da come si vuole gareggiare. La bici da corsa su queste strade dà più sicurezza e se uno vuole godersi la gara è la scelta più giusta…”.

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