Cenci, maratoneta cavaliere
Leonardo Cenci sarà Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. E se lo merita. “Per la determinazione e la forza d’animo con cui affronta la sua gravissima malattia offrendo agli altri malati un esempio di reagire e di difesa della vita” spiegherà giovedì 2 febbraio a mezzogiorno in punto il presdente Sergio Mattarella leggendo la motivazione ufficiale. Ma nessuna motivazione può bastare a raccontare Leonardo Cenci. Pochi mesi fa a New York, alla vigilia della partenza della maratona me lo sono ritrovato a fianco nella sgambatina a Central Park: « Sarò il primo italiano a correre la maratona di New York con un tumore in atto- mi disse- e voglio battere il record di 5 ore e 32 minuti di Fred Lebow il fondatore della maratona di new York che corse con un cancro al cervello…». E così è stato. La sua è una storia incredibile. Incredibili sono la sua tenacia e la sua determinazione nel tenere testa a un tumore ai polmoni che gli aveva lasciato sei mesi di vita. E invece no. “Contro il cancro voglio vincere io..” ripete sempre. Nella maratona c’è il miracolo possibile. C’è una luce che resta accesa e che Cenci non vuole spegnere. Per correre nel novembre scorso nella Grande Mela si è allenato quattro anni nonostante i ricoveri, nonostante le chemio, nonostante tutto: «Mi avevano dato 6 mesi di vita- raccontava il giorno prima della gara- Lo sport mi ha aiutato . E’ la sfida più dura della mia vita. Quando mi fu diagnosticata la malattia mi stavo preparando proprio per la Maratona di New York, annullata a causa dell’uragano Sandy. Così quattro anni di distanza, ho voluto ripartire proprio qui. Per me correre vuol dire vivere, vedere, pensare. Sono un miracolato: c’è chi e’ morto dopo 11 mesi, mentre io sono ancora qui…». Cenci con la sua associazione «Avanti Tutta» raccoglie fondi e vuol essere un esempio per tutti i malati oncologici. Un esempio immenso, infinito, più efficace di qualsiasi campagna mediatica. Sarà una delle quaranta onorificenze, uno dei 40 cavalieri donne e uomini che si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nell’integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della legalità e per il contrasto alla violenza. Cenci a New York ha battuto Fred Lebow, cofondatore della maratona ma non diventa cavaliere per quello. La sua corsa va oltre ogni tempo, in tutti i sensi. Nel giugno scorso il Comune di Perugia lo ha iscritto nell’Albo d’oro della città. Nel novembre 2015, ha ricevuto in Vaticano il premio internazionale ‘Giuseppe Sciacca’ per le attività sociali e il volontariato. Ora diventa Cavaliere. Lunga vita a Leonardo Cenci.