Pescara parla francese
Caldo, mare mosso e un mare di gente. Il mezzo Ironman di Pescara si chiude in tre parole. Si chiude con una città che per una domenica si ferma ad applaudire rendendo omaggio ad una evento che coinvolge un po’ tutti dal centro alle vie più laterali, dall’asse attrezzato, spina dorsale della città, chiuso dalle otto del mattino alle cinque del pomeriggio. Segno chiaro che quando si vuole si può, che quando alle amministrazioni decidono di scommettere su un evento sportivo che dà lustro e affari ad una città possono anche fare scelte che sembrano impopolari. Una festa di sport, un lungo week end di gare che ha coinvolto un po’ tutti con la decathlon run di venerdì, con le gare dei bambini, con l’olimpico e con il 70.3. Spagna, Germania, Grecia, Austria e Francia, al via atleti da ogni angolo d’Eurtopa. Lingue e accenti diversi ma soprattutto il francese. Cyril Viennot in meno di quattro ore ha messo dietro tutti. Nell’ultima frazione di corsa, dopo nuoto e ciclismo, ha regolato lo svizzero Manuel Kung e lo spagnolo Alberto Moreno Molins. Poi è arrivata la truppa azzurra guidata da un sorprendente Alessandro Fabian che al deutto in una distanza lunga è si è piazzato al quarto. Un buon esordio, su una distanza non sua che però non lo soddisfa. “Non sono soddifattono- spiega al traguardo- Sinceramente speravo in un podio ma ho fatto l’errore di attaccare troppo presto nell’ultima parte di corsa e poi mi è arrivato il conto…”. Poco male. Se per il carabiniere azzurro il debutto su una distanza di mezzo Ironman doveva essere poco più di un divertissement c’è da credere che i margini di miglioramento siano notevoli. Tra gli altri italiani al via da segnalare il sesto posto di Daniel Fontana. Applausi scroscianti per tutti ma un’autentica ovazione per Alex Zanardi, sportivo simbolo di questa disciplina che qui avevaintenzione di mettere a punto la sua preparazione per un Ironman intero in Austria e per la finale di KOna alla Hawaii.