Asfalto sulle strade bianche
Asfalto sulle strade bianche. Asfalto sulle strade del ciclismo eroico, su quelle dove da qualche anno si sono sfidati in una «classica di altri tempi» campioni come Fabian Cancellara, Peter Sagan, Moreno Moser. Asfalto su un tratto storico di sterrato che comincia 2 chilometri e mezzo dopo Poggibonsi, un bel paese in provincia di Siena, e sale ad incrociare la Regionale che va verso Castellina. Cuore del Chianti, «Chiantishire» come si dice da qualche tempo, da quanto questa zona è diventata una delle più pregiate in circolazione. Asfalto che in qualsiasi altra parte del mondo sarebbe una «benedizione» o comunque una buona notizia considerando che ormai ovunque le strade servono per collegare paesi, muoversi, trasportare merci di un mondo che va veloce. Ma non qui dove lo sterrato è sacro e «cancellarlo» suona come una bestemmia. Non tra le colline dell’Alta Val d’Elsa in una Toscana diventata famosa nel mondo e buen retiro di «vip», attori, musicisti e magnati stranieri con i suoi scorci da cartolina, i suoi casali, i suoi colori e (appunto) con le sue strade bianche.
Strade che hanno fatto la fortuna di questi luoghi, che tanti anni fa molti sindaci avrebbero voluto asfaltare e che sono state difese e protette a furor di popolo da associazioni, residenti, amministratori, dai ciclisti dell’Eroica che qui, come si dice oggi, hanno inventato un format, una corsa d’altri tempi diventata marchio del made in Tuscany nel mondo. Gente che aveva capito che proprio proteggendo le strade bianche avrebbe conservato la caratteristica di un territorio e di una zona che poi sarebbe diventata patrimonio culturale. E così è stato. Per questo l’asfalto che ha fatto sparire i «brecciolini» sulla strada di Villore verso Castellina, circa quattro chilometri di grande valore paesaggistico inserito nei percorsi ciclabili e turistici della zona, ha fatto infuriare più di qualcuno. Un coro di proteste anche se, va detto, alcuni tratti erano già in asfalto nell’attraversamento di alcune case e il tratto nuovo è più o meno di 2 chilometri e mezzo. «Ma lo sfregio resta – spiegano alcuni residenti – Uno sfregio assoluto nella provincia famosa nel mondo per le sue strade bianche, patrimonio del ciclismo mondiale e per la loro tutela. E poco importa che l’asfalto che hanno usato per coprire la via di Villore non è di quello nero che si usa normalmente ma tende al grigio forse per mitigare l’impatto…».
Strade grigie quindi. Nel mirino finisce il comune di Poggibonsi anche se il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Silvano Beccatelli respinge le accuse al mittente: «L’intervento è stato voluto e sostenuto da un consorzio privato – spiega – ed è stato necessario per la sicurezza di una strada che presenta forti pendenze». Ma l’asfalto è una beffa anche politica. Perchè va a coprire le strade sterrate di un comune a guida Pd, stesso partito dell’onorevole Susanna Cenni che abita proprio da queste parti e che pochi anni fa ha presentato una proposta di legge allo scopo di proteggere e valorizzare le strade bianche e la viabilità minore in ambito rurale di questa zona al fine di salvaguardare il contesto paesaggistico. Non solo. Gli sterrati del Chianti da qualche anno stanno vivendo stagioni di gloria. Con l’Eroica, la prima granfondo ciclistica su strade sterrate che ormai è diventata evento mondiale che si correrà tra un paio di mesi ed ogni anno raduna da queste parti un popolo di migliaia di appassionati e con «Le strade bianche», la corsa dei professionisti con partenza e arrivo a Siena che è ormai una classica del calendario mondiale. Quanto basta (e avanza) perchè da queste parti l’asfalto sia considerato quasi una «iattura».