danLe prime parole dopo il record sono per sua mamma Ada, scomparsa un paio di anni fa che lo ha sempre spinto ad osare. Poi Walter d’Angelo, 54 anni della Nuotatori milanesi e istruttore di nuoto in una piscina della città,  comincia ad assaporare la gioia dell’impresa che lo ha portato a battere un record del mondo di nuoto su lunga distanza che durava da più di un secolo. Sfida vinta  in un giorno d’ estate che sembra non finire mai e che invece, sotto la pioggia battente,  cede il passo all’autunno. Sfida vinta in un giorno che non pare fatto apposta per battere un record  in una  nuotata storica organizzata da Antonio Monteduro, presidente dell’associazione Asd Tornavento e già promotore della Gran Fondo del Naviglio che si disputerà domenica prossima.  Sfida vinta e basta. Il record arriva: 55 chilometri a nuoto in 6h53′  sul naviglio tanto caro a milanesi,  podisti, canottieri, temerari del cimento e da oggi anche ai nuotatori. Da Turbigo fino alla Darsena senza muta e tra le acque  improvvisamente fredde sono un viaggio. Un viaggio da turisti in battello ad ammirare ville e castelli, da cicloamatori del week end per la gita fuori porta. D’Angelo invece se la fa in acqua, bracciata dopo bracciata, alla caccia del primato dal milanese Carlo Casiraghi che resisteva da più di un secolo, da quella mattina del 1914 quando fermò gli orologi  nuotando per 52 km in 8h01’34”. D’angelo ce l’aveva in testa. L’aveva messo nel mirino e ieri ha deciso che era arrivato il giorno. Non semplice. Non facile. Non una passeggiata almeno a giudicare dal volto segnato dalla fatica alla fine. Ma per il nuotatore milanese non è una novità. Sei anni fa insieme ad altri tre temerari aveva affrontato infatti il canale della Manica (43 km in 12h39’), due anni dopo in solitaria  lo stretto di Messina  per sei volte consecutive che in tutto fanno 25 chilometri in 7h e mezzo e  due anni fa il mar Tirreno dall’isola del Giglio a la Maddalena 180 km. i 48h30’. Oggi è toccato ai navigli simbolo di Milano, la sua città. Nemo profeta in patria? E chi l’ha detto…