L’Eroica in Autostrada
Area di servizio di Masone. Ore 17.30 di una piovosissima e fredda domenica di settembre. Sanremo e il suo triathlon olimpico sono rimasti al di là del passo del Turchino. E’ rimasta di là la fatica, la gioia di una gara sempre bellissima, il tepore del mare nonostante una perturbazione che ha fatto danni e vittime un po’ più in giù. L’adrenalina del Poggio, saliscendi dove il ciclismo è storia. Così ti ritrovi in autogrill a stringere le spalle nella felpa e a fare i conti con un’estate che non c’è più. Finita, si ricomincia. Ma a volte basta un nulla per non interrompere un incantesimo. Per restare collegati ad un mondo dove la fatica non pesa, dove si resta un po’ bambini, dove si cancella la routine. Bastano le immagini che passano sul megaschermo del piazzale e sulle tv sopra il bar. Immagini eroiche di Gaiole in Chianti, di eroi senza tempo su bici senza tempo, di colline, pioppeti, sterrati come solo la Toscana può regalare. Fotogrammi di uno spot che Eroica e società Autostrade hanno costruito insieme nel segno di una collaborazione ( chi sa l’inglese dice partnership) che mette insieme interessi comuni. Scorre il film dell’’Eroica che tra un paio di settimane rinnoverà il suo rito. Un biglietto da visita fantastico per il nostro Paese “meraviglioso” come spiegano tutti i poster della campagna di Autostrade. E’ un atto d’amore verso un territorio che ormai parla più inglese che toscano, che è una cartolina di quelle che non ingialliscono e che proprio con queste strade sterrate che ricordano il tempo che fu s’è inventata un turismo che fa numeri e qualità. E’ la “creatura” che tutti i padri vorrebbero. E’ il testamento raccolto di uno sport che nasce epico e che proprio in questa epopea infinita del “fango, della fatica e del sudore” ritrova un pezzo del suo futuro. Chilometri e chilometri come in tante altre gare ma qui fanno la differenza. Perchè l’Eroica è muscoli e fatica ma è anche pedalare senza fretta, assaporare il gusto inconfondibile dell’impresa, i profumi, i colori, i ristori con il pane e col lardo, con le torte fatte in casa, con il Chianti nelle borracce. Una Woodstock del ciclismo d’epoca dove tutto torna per magia in bianco e nero, dove le maglie sono ancora quelle di lana grossa, i cambi sulla canna, le borracce attaccate al manubrio e le gomme di scorta arrotolate sulle spalle. E’ il ciclismo che fu, quello della polvere, delle facce antiche e delle mani grosse. Il ciclismo degli eroi, una poesia scritta con la biciclett. E’ un viaggio infinito tra religioni e costumi in una perfetta prova generale di quella che dovrebbe essere l’integrazione. Sono le storie di uomini e donne d’ogni età, tutti “eroici”, come si dice su queste strade, perchè tutto poi viene magicamente tenuto insieme dalla passione per la bicicletta che fa nascere amori, amicizie, rapporti che poi restano nel tempo. E che ogni volta si rinnovano. In ogni parte del mondo, perchè da qui tutto è partito ma poi dalla California al Sud Africa, dal Giappone alla Spagna, alla Britannia a Punta del Este le Eroiche sono diventate tante. Tutte belle e affascinati, tutte fedeli. Ma Gaiole è Gaiole. La culla, l’inizio, il marchio d’origine che da vent’anni ha scritto la storia di un ciclismo antico e futuribile.“Passano gli anni e ti ritrovi a fare, più che il padre, il nonno della creatura- racconta Giancarlo Brocci- L’Eroica, quella con Elle apostrofo, quella mamma di Gaiole in Chianti, arriva alla ventesima edizione. Non invecchia. Non invecchiano i protagonisti, le loro biciclette scampate alla sega a ferro. E’ un’idea diventata un sogno fino al cospetto del mondo. E non posso neanche mettermi a fare un elenco delle formidabili figurine, ormai riconosciute icone di questo nostro ciclismo. Tutti riconoscono le autentiche passioni, moltissimi sanno ormai distinguere le autenticità dai tentativi di imitazione, le passioni dalle mode, il grano dal loglio, che non manca mai in tutte le storie di successo. Era un atto di amore verso un grande sport ed un bellissimo territorio, entrambi posti sotto assedio”. Ed ad entrambi L’Eroica ha offerto una formidabile prospettiva.