“Magro”, il ciclismo è rock come una salita
Il “Magro” potrebbe essere un eroe dei fumetti di Tex. Magari Cochise, il capo della tribù dei Chricicahua pronto con i suoi Apache ad aiutare i Navajos di Aquila della Notte quando vengono attaccati. Il ciclismo di Riccardo Magrini è rock. Ma anche a fumetti. Ed è un po’ come andare in fuga, tirare una volata, dare una mano a chiudere un buco… Potrebbe perchè, qualsiasi cosa dica o racconti, ti affabula, ti fa mettere comodo seduto ad ascoltarlo anche se avevi un impegno, se dovevi scappare, se eri passato solo per un saluto ed eri rimasto in piedi appoggiato alla colonna. Vedi le parole prendere forma, che diventano tratto, che scorrono e si rincorrono proprio sfogliando le pagine di una storia che è quasi sempre un’avventura. Corse, salite, amici, cavalli, direttori sportivi, cotte, “miciole” che si trasformano in disegni con l’immaginazione che inventa parole e personaggi, rimette insieme le emozioni, gli aneddoti, le storie vissute e rivissute. Sarà che ha corso una vita, sarà la toscanità, sarà la passione che ci mette ma le sue telecronache con Salvo Aiello su Eurosport filano via come per fatti loro raccontando un ciclismo che non sempre ti rapisce, che non è sempre epico perchè non ogni giorno ci sono il Mont Ventoux, lo Stelvio o il Tourmalet da raccontare, Nibali e Froome che se le danno o il Cavaliere dei quattro Mori che si alza sui pedali. E allora bisogna improvvisare, rimediare, metterci qualcosa in più. Bisogna aggiungere, partecipare, inventarsi la tappa che non c’è. Bisogna aprire altri mondi, svitando la matriosca di una vita che lo ha visto ciclista, diesse, driver, commentatore, cantante, imitatore, telecronista e chissà cos’altro ancora. Riccardo Magrini queste cose le ha messe tutte insieme. Le ha portate per una sera su un palco dello Stecco, un bel locale tra le nebbie di Salice Terme, per un happening di parole e canzoni con la sua voce, con quella di Mauro Morgano e con la musica e la chitarra di Massimo Boglia, che arpeggia e accorda con la stessa facilità con cui s’arrampica in salita su Bike Channel. Chuck Berry, gli U2, Bennato, Celentano e Vecchioni che rincorrono una vita di pedalate e di zingarate. Che fanno da colonna sonora ad un mondo e ad uno sport che oggi non è più come allora ma che resta nella memoria come un fumetto di Tex. C’erano una volta indiani, sceriffi e pistoleri che facevano suonare le pistole. C’è il ciclismo a fumetti del “Magro” che è rock come una salita…