Poco sport? Non basta un’ora di motoria in più…
«Bisogna studiare incentivi fiscali per chi svolge la pratica sportiva e, soprattutto, aumentare le ore di educazione fisica nelle scuole, affinchè questa materia non sia più una cenerentola ma un volano decisivo per rendere la nostra società più attiva e in buona salute…”. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin scrive così sul suo profilo Facebook commentando i dati dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, che ieri ha lanciato un allarme spiegando che l’80 per cento degli adolescenti non fa sport a sufficienza e rischia di avere seri problemi di salute. Volano? Incentivi fiscali? Più ore di sport nelle scuole? Ma il leader di Civica Popolare ha ben capito perchè oggi la maggior parte dei ragazzi passa più di sei ore al giorno connesso a smartphone e non è capace di fare una capriola? Crede che sia sufficiente aggiungere un’ora di educazione fisica nei programma didattici del ministero per venirne a capo se poi a scuola “motoria” diventa l’ora buca da riempire a piacere? E’ triste dirlo ma oggi la maggior parte dei ragazzi si tengono alla larga dallo sport un po’ perchè non hanno tanta voglia di far fatica ma anche perchè fare sport da noi non è così semplice. Costa un sacco di soldi tanto per cominciare. Ci vogliono pigne di certificati, di tessere, tesserine, di iscrizioni a società, gruppi. Bisogna trovare il posto dove farlo e, visto che dopo l’orario di scuola, le palestre restano chiuse a doppia mandata, non sempre si trova. I campi di calcio? C’erano una volta i campetti nei quartiere dove si scendeva, si suonavano i citofoni degli amici, e si cominciava a giocare. Oggi solo scuole calcio che a sei anni ai ragazzini già li rintronano con gli schemi. Solo figli campioni di genitori manager che litigano con allenatori che non capiscono con che razza di fuoriclasse hanno a che fare. Le piste di atletica? A Milano, tanto per fare un esempio, all’Arena se non si è tesserati non si può entrare. Ma si fa fatica ad allenarsi anche se si è tesserati. E se mai un ragazzo un pomeriggio decidesse mai di andarsi a fare un corsetta in pista lo prendono per matto. E comunque non gliela fanno fare. Il risultato è che l’Arena, ma anche tanti altri centri sportivi della città, sono semideserti e desolati. Stesso discorso vale per la pallacanestro, per il tennis, per il nuoto dove se vuoi giocare paghi e non ci sono tante alternative. Il ciclismo fa storia a sè. Oggi i ragazzini in bici sono sempre meno perchè oggettivamente mandarli ad allenarsi in strada è pericoloso e perchè basta una storiaccia di doping come quella di Lucca per far venire un sacco di dubbi anche a chi non li aveva. Fine. Altrochè volano e incentivi fiscali…