bikeUna “dieta del traffico” che porti alla riduzione  dell’uso del mezzo privato almeno  dell 20 per cento. E’ questa la richiesta che la Fiab, la Federazione amici della bicicletta,  presenterà a tutti i candidati del Pirellone alle prossime elezioni regionali del 4 marzo. “Tutte le associazioni avanzano le proprie richieste- spiega la federazione amici della bicicletta- quindi ci sembra giusto presentare anche le nostre…”. Un documento che fissa le richieste per una per una moderna politica di sviluppo che metta insieme la crescita economica con la tutela della salute, dell’ambiente e più in generale di una migliore qualità della vita dei cittadini.  “Perchè le nostre città hanno bisogno di soluzioni concrete oggi e non fra qualche decennio- spiegano- per affrontare e risolvere i problemi legati all’inquinamento, al consumo dello spazio pubblico alla sicurezza sulle nostre strade. La bicicletta ha ampiamente dimostrato di essere una soluzione efficace che richiede investimenti contenuti con risultati in tempi brevi.”. Nessuna crociata, nessuna guerra ma solo l’esigenza che la politica e chi amministra cominci a considerare la “mobilità dolce” come parte integrante di un sistema di mobilità che deve comprendere e far coesistere realtà diverse.  Soprattutto dopo che nei mesi scorsi è stata approvata  a legge quadro sulla ciclabilità Decaro-Gandolfi che per la prima volta in Italia assegna allo Stato e al Mit, il Ministero strutture e trasporti, il compito di sviluppare la mobilità in bicicletta.  Dieci passi, dieci punti che vanno dalll’istituzione di un servizio regionale per la mobilità ciclistica, una governance che coinvolga e coordini  settori diversi, alle sovvenzioni economiche per l’acquisto di bici, agli sconti fiscali per i negozi che attrezzano spazi pubblici per le biciclette, all’integrazione intermodale e tariffaria per  potenziare e ammodernare il trasporto pubblico con bici al seguito favorendo velostazioni, Bike-sharing, parcheggi bici adeguati e sicuri.  Non solo. Fiab chiede ai futuri governatori di intervenire con un forte sostegno alla riforma del  codice della strada, introducendo le zone  a  30 km/h come standard di velocità nei centri urbani e il senso unico eccetto bici. Chiede interventi sulla logistica delle merci, favorendo lo sviluppo di sistemi di distribuzione fondati su piattaforme logistiche locali che utilizzino  ferrovia e mezzi di distribuzione finale sostenibili come il cargo bike.  Infine Fiab chiede di prevedere agevolazioni ed incentivi per i Comuni che privilegino trasformazioni urbanistiche sostenibili  i cui punti di forza siano i collegamenti e i servizi per biciclette e pedoni, l’ integrazione con la rete del trasporto pubblico e collettivo e   incentivi fiscali per le aziende che facilitano l’utilizzo della bici negli spostamenti casa-lavoro ad esempio con la possibilità di prevedere “rimborsi chilometrici” o altre facilites – come spazi attrezzati, spogliatoi dedicati o altro – per il lavoratore che sceglie il bike to work.