giaCorre davanti ma non va in fuga. Anzi. Paola Gianotti corre davanti al Giro tappa dopo tappa perchè ha un paio di idee in testa e proverà a farle conoscere pedalando. Dopo Alfonsina Strada,  la prima e  unica donna ad aver partecipato al Giro d’Italia insieme agli uomini nel 1924,  tocca a lei mettersi in viaggio. Poco meno di 3.000 chilometri da Catania a Roma passando per le Alpi  e anticipando di un giorno  maglia rosa e compagnia per promuovere la sicurezza su strada, il tema più importante per chi pedala. Perchè la bici è sogno, passione, rivoluzione  ma una bici più sicura è la condicio sine qua non affinchè tutti quei sentimenti di meraviglia, di libertà e di uguaglianza che si provano quando si sale in sella diventino realtà e non chiacchiere. Così la campagna “Rispetta il ciclista” diventa il passa parola di questo lungo pedalare su è giù per il BelPaese. Diventano le foto di Ilona Kamps,  diventa un adesivo, una serie di incontri ed eventi nelle sedi di tappa, diventano dei video che saranno trasmessi nel Processo alla tappa di Alessandra De Stefano  ma soptattutto diventano un altro piccolo passo per scardinare una cultura becera che vede in strada un po’ tutti contro tutti,  una convivenza che è spesso una guerra fatta  di dispetti, insulti, imprudenze e purtroppo anche di morti. L’idea di promuovere una campagna di sicurezza e nata chiacchierando con Marco Cavorso , delegato della Federazione ciclistica per la sicurezza ma soprattutto papà di Tommy, che nel 2010, a 13 anni, venne ucciso da un’auto quando era in sella bicicletta: “Vorremmo dare un contributo affinchè cambi la prospettiva- spiega Paola Gianotti-  Affinchè chi viaggia in auto si renda conto che sfiorare un ciclista su una strada non è un gioco e può finire male. Serve tolleranza spesso da ambo le parti è vero…Ma non bisogna mai dimenticare che chi è in bici anche se a volte fa cose che non andrebbero fatte rischia la vita…”. E così per non interrompere mai il sogno che la bici sa regalare ieri la ultracycler piemontese è partita da Catania seguita in questa sua avventura da due camper e dallo staff di 5 persone che è lo stesso che l’ha affiancata nelle altre sue imprese, nel Giro degli Stati Uniti che le è valso il record  nel Guinnes, nel giro del mondo, nella Transiberiana ( prima donna anche lì) ,  nella missione invernale da Milano ad Oslo per candidare la bicicletta al Nobel. Tipa tosta Paola Gianotti. Un fenomeno che fa cose enormi con la semplicità dei grandi. Anche un Giro d’Italia che non è proprio come raccontarlo” Con chi pedalerò?-  spiega- Non mi sono posta il problema sono abituata a pedalare in solitudine ma è chiaro che chiunque si voglia unire in questo viaggio che è cominciato ieri sarà il benvenuto….”. Mai come questa volta l’unione fa la forza. Il tema della sicurezza dei ciclisti è una piccola ( grande) battaglia di civiltà e val la pena di farsi sentire…