Casiraghi: “Ironman? Ci si deve allenare anche a tavola…”
Ci siamo. Domattina dalla spiaggia di Cervia prenderà il via la seconda edizione dell’Ironman Italy Emilia-Romagna. L’evento è sold out già da fine giugno con 2700 atleti al via provenienti da tutto il mondo. Circa il 70% degli iscritti sono stranieri da Regno Unito, Germania, Francia, Svizzera e Polonia e sono circa 60 nazionalità rappresentate. I primi a partire saranno i settanta professionisti che proveranno ovviamente a vincere ma anche a guadagnare punti l’edizione 2019 della finale mondiale di Kona, Hawaii. Se la giocheranno il tedesco Andi Boecherer e gli italiani Giulio Molinari, Daniel Fontana, Ivan Risti, Mattia Ciccarelli, Domenico Passuello. Sul fronte femminile sarà battaglia tra la tedesca Daniela Saemmler, la danese Camilla Pedersen, l’austriaca Bianca Steurer. A difendere i colori azzurri ci saranno Federica De Nicola, al suo primo anno da professionista, e Irene Colletto anche lei giovane promessa del triathlon nazionale al suo primo anno come professionista. Per arrivare al traguardo di un Ironman ci si deve preparare per mesi. Ma se per gli atleti professionisti questo «rito» fa parte del mestiere, per gli altri (che sono la maggiorparte) gestire tempo, allenamenti, lavoro, famiglia ma soprattutto salute non è sempre facile. E soprattutto non è facile arrivare al via di una gara così complicata in forma anche dal punto di vista alimentare. Nono ci sono segreti, ma buone regole e a spiegarne qualcuna è Elena Casiraghi, responsabile del Nutrition center di Enervit
Dottoressa, come ci si prepara ad un Ironman? Basta allenarsi?
“L’allenamento è fondamentale ma è importantissimo anche seguire un regime alimentare equilibrato. In pratica ci si deve allenare anche a tavola”
E vale per tutti?
“Nutrirsi bene per un professionista può incidere sulla prestazione. Per gli altri anche ma mette al riparo dai rischi a cui, soprattutto per chi fa sport ed è più avanti con gli anni, può andare incontro”
Qual è l’errore più frequente?
“Spesso chi si avvicina allo sport da neofita o senza un’esperienza importante sottovaluta l’aspetto alimentazione e a tavola improvvisa. mette nel piatto troppi alimenti a caso che, quando il fisico è sotto stress per una attività sportiva intensa, è il modo peggiore per garantirsi energie e recupero”.
Quindi?
“Quindi bisogna partire dal presupposto che nutrirsi bene non significa rinunciare. ma fare scelte giuste. E indispensabile l’apporto delle proteine per nutrire la massa magra. Vanno sempre messe nel menu già dalla colazione con latte, yogurt, bianco di uovo o un affettato magro. Stesso discorso vale per il pranzo e la cena che non devono mai essere saltate. Con la giusta misura ma le proteine devono sempre essere presenti perchè, soprattutto con l’avanzare dell’età, la forza muscolare tende a diminuire e quindi deve essere integrata con l’allenamento ma anche con la dieta”.
Ma forse non basta…
“No, certo. Importanti sono anche le fibre che arrivano da verdura, frutta e spezie. Non danno un significativo apporto energetico ma contengono i polifenoli che hanno azione antinvechiamento e attivano i cosiddetti “geni parsimoniosi“ che permettono di consumare i grassi, cosa per un atleta che fa sport di endurance è un aspetto che va sempre preso in considerazione. E infine i carboidrati: la pasta va usata con parsimonia perchè si tende ad esagerare, l’alternativa sono riso, orzo, farro e cereali”.
Addio quindi alle grandi spaghettate alle quattro del mattino?
“Da tempo ormai questa è una abitudine smentita. Quando si parte per gareggiare in un ironman la colazione di solito viene fissata tra le 3 e mezzo e le 4 e mezzo del mattino. Difficile a quell’ora pensare a una spaghettata. Molto più efficaci e digeribili sono tutta una serie di integratori concentrati studiati appositamente per questa esigenza”
Allenarsi quindi a mangiar bene sempre ma prima della gara qualcosa va modificato…
«Quando poi si arriva a ridosso della gara qualcosa va cambiato ma non bisogna fare rivoluzioni. Nei giorni prima del via vanno ridotte verdure, frutta e caffeina che possono provocare stress intestinale e si aumentano i carboidrati ricordandosi però di inserire sempre le proteine nel menù. E’ preferibile della carne bianca”
E in gara?
“In uno sforzo che può durare anche più di dieci ore bisogna necessariamente alimentarsi. Oggi in commercio esistono ottimi gel ed integratori che possono garantire il necessario apporto energetico. Sono bilanciati e completi. Durante uno sforzo molto lungo e intenso però c’è chi può sentire la necessità di integrare questi prodotti con alimenti solidi perchè ha la necessità di cambiare il gusto al palato. Il discorso vale ovviamente solo per gli amatori o per chi non sta facendo una gara di classifica. I professionisti corrono praticamente in apnea e quindi utilizzano solo prodotti sciolti i borraccia o gel energetici”
E poi bisogna idratarsi…
“E fondamentale. Soprattutto in un giornata calda come si annuncia quella di domani a Cervia restare idratati significa bere almeno 750 ml di acqua ogni ora. Il consiglio è quello di evitare le lunghe bevute ma di sorseggiare acqua o sali con frequenza, ad intervalli di 15 minuti. Per quanto riguarda i sali che a molti atleti a lungo andare possono creare fastidio per il sapore dolciastro, il consiglio e di usare capsule di sodio e cloro che evitano di dare sapore zuccherino all’acqua e garantiscono il fondamentale equilibrio salino in un sforzo così lungo».