Santilli: “Gf Roma non è il ring dove si scimmiottano i professionisti…”
“Il mondo delle Granfondo in Italia è diventato un ring dove si tende a scimmiottare i professionisti, con a volte anche dei fenomeni di doping, noi abbiamo individuato un altro tipo di antidoto, premiamo solo sulla base dei tempi di quattro cronoscalate. Quindi ognuno si può scatenare in salita, e chi vuole vincere può dare tutto lì e godersi il resto del tragitto. Il vincitore dello scorso anno è arrivato un’ora dopo gli altri…”. Gianluca Santilli, storico organizzatore della Granfondo Campagnolo di Roma che si corre domenica 14 ottobre, si batte da sempre contro l’agonismo esasperato, contro l’esagerazione delle gare amatoriali dove si fanno medie da pro, contro la fissazione di tempi e classifiche. Il suo è un ciclismo come deve essere tra gli amatiori e Roma, che quest’anno è alla settima edizione, ha aperto una breccia in cui anche tante altre granfondo cominciano ad infilarsi. Sport, benessere, piacere di pedalare e territorio diventano così un mix che la bici tiene insieme. Nel migliore dei modi: “Visto che siamo evento che vuole che il territorio ci accolga bene- spiega- c’è un tratto bellissimo, la ‘discesa del Tuscolo che è devastata da più di dieci anni, è una delle discese più belle dei Castelli, dove c’è lo stop a moto e bici, così il Comune si deresponsabilizza. Ebbene io volevo passare lì, per evitare di passare dentro Frascati, e ho chiesto di poter mettere apposto la strada a nostre spese. Pagheremo per il rifacimento della strada, sarà il frutto di un lavoro di complicità con le amministrazioni, ma l’iter è stato davvero complicato, ma faremo in modo che la strada sarà assolutamente adatta a farla in discesa”. La Granfondo Roma quest’anno si “spacchetta” per cercare di far pedalare più gente possibile. Il percorso classico resta quello di 120 chilometri per un dislivello di 2.000 metri adatto a chi ha gambe e polmoni ben allenati. Un tragitto è allungato in centro per godere di una magia che nelle prime ore della giornata solo questa città è capace di regalare: Fori Imperiali, piazza Venezia, piazza Argentina, Corso Rinascimento, S.Andrea della Valle, via Tomacelli, largo Goldoni, via del Corso, piazza del Popolo, Lungo Tevere fino a via di Porta San Sebastiano. Poi, fuori città, verso i Castelli Romani. Il lago di Albano, sul quale domina la residenza estiva del Papa, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Frascati, con quattro salite cronometrate impegnative, alcune con tratti molto duri tra cui due muri che ricordano quelli delle classiche del nord. ” Ma l’altra grande novità è la Raid Roma- spiega Santilli– 25 chilometri in centro percorribili in bicicletta elettrica, MTB o Gravel e con tutti gli amici e parenti con cui si voglia condividere l’evento. A misura di famiglia”. C’è strada per tutti. C’è la voglia di esserci, di pedalare e divertirsi in una sfida dove non vince chi arriva primo, dove il tempo che conta non è quello dei cronometri e dove l’ansia di dover competere si spegne sulle salite. Il resto lo fanno Roma e l’idea di chi in un gara così ci ha sempre creduto.