Il teatro a pedali
Che ci fanno un attore come Tullio Solenghi e due ciclisti come Claudio Chiappucci, El Diablo che sfiorò anche la vittoria al Tour e Paola Gianotti, la donna che in bici ha fatto il giro del mondo , sul palco di un teatro? La risposta più naturale è la sintesi di due verbi: recitano e pedalano. Recitano in “teatro a pedali” un progetto sviluppato da Mulino ad Arte, giovane impresa culturale di Torino, che permette di andare in scena con uno spettacolo ad impatto zero alimentando la scena con un sistema di cogenerazione elettrica azionato da biciclette collegate a un impianto di accumulo. Si tratta di un format che vuole sensibilizzare gli spettatori sul tema dell’eco-sostenibilità e che va i scena stasera al Palazzo della Luce di Torino al termine di una giornata dedicata al teatro, alla sostenibilità ambientale e al ciclismo, in cui il pubblico sarà invitato a partecipare attivamente per alimentare il palco pedalando prima e durante lo spettacolo. ”Teatro a pedali” è l’evoluzione di un percorso che Mulino ad Arte ha iniziato con ”Mi abbatto e sono felice” spettacolo teatrale che non utilizza energia elettrica in maniera tradizionale, ma che si autoalimenta grazie allo sforzo prodotto dall’attore in scena, che pedalando per un’ora intera su una bicicletta recuperata nel garage del nonno, fa girare una dinamo collegata a dei fari, che si illuminano a seconda dell’intensità della pedalata. ”Abbiamo voluto trasformare l’esperienza dello spettacolo di ‘Mi abbatto e sono felice’ – spiega Daniele Ronco, ideatore del progetto- in un format che possa essere replicato e adottato da altre realtà che vogliono abbracciare un nuovo modo di fare teatro, a basso impatto e con un messaggio di sostenibilità”