elbaUn ironman, scritto con la i minuscola ma in realtà maiuscolo. In Italia c’è. Eccome se c’è. E per molti è una storia d’amore e di passione che va avanti da anni senza bisogno di troppe manfrine. L’Elbaman, che si è corso ieri sull’isola,  è l’anima del triathlon, quella un po’ più ruvida e meno ruffiana: più carta vetrata che lustrini insomma. Gara affascinante ma difficile. Sarà l’isola che è meravigliosa ma non fa sconti, sarà che per anni è stato il primo e l’unico full italiano, sarà che ha una storia tutta sua pensata, scritta e difesa con tutta la passione che si può dare alle “creature” dal presidente Marco Scotti,  l’Elbaman è arrivato  alla sua quindicesima edizione mantenendo negli anni un suo pubblico e il suo fascino. Duro il giusto e forse un po’ di più, tecnico il giusto, bello come sa esserlo solo l’Isola d’Elba non ha niente da invidiare a nessuno. Anzi. Tant’è che nel 2010 è stato inserito tra le migliori 10 competizioni al mondo distanza iron dalla rivista Triathlete USA. E ogni anno torna la magia.  Che, come in tutte queste, gare è  tante cose insieme. Qui forse un po’ di più. Parli con chi all’Elba ha già corso e capisci subito che c’è dell’altro, che questa è una gara che scorre sottopelle,  sfida nella sfida, spesso un conto in sospeso. C’è sempre il racconto di una fatica che prende i colori di un tuffo in mare a Marina di campo e va avanti per un giorno intero fino a notte quando anche l’ultimo arriva al traguardo. Nato nel 2004 come triathlon medio, dal 2005  ha raddoppiato anche se il 70.3 è rimasto ed è sempre lì a disposizione per chi ha qualche dubbio. Poi si sono aggiunte anche le gare per i più piccoli a contorno di una festa di sport che per l’Elba ormai è tradizione.  Ieri al via c’erano più di 800 atleti tra la distanza full, il 70.3 e le staffette.  Che sono una bella macchia di mute nere nell’alba di Marina di campo. Che sono un bel colpo d’occhio e quasi un record perchè di più non si può.  C’erano anche parecchi stranieri, arrivati all’Elba da una ventina di Paesi: australiani, inglesi, americani che poi da oggi torneranno a casa loro per raccontare cos’è un  ironman da queste parti. E sarà una storia di maiuscole, c’è da scommetterci.

 

 

RISULTATI
Distanza full
Uomini
1. KIRMEIER MAXIMILIAN (9:43:17)
2. NUCERA GIOVANNI (9:50:16)
3. MONTANARI MARCO (10:16:12)
Donne:
1. PARSONS MICHELLE (11:52:59)
2. TRAORÉ FATIMATA (12:14:54)
3. GARLEWICZ JOANNA (13:03:03)

Distanza 70.3
Uomini
1. CAPOCCI MARCO (4:54:45)
2. CECCARELLI FILIPPO (4:58:18)
3. ROSSI LORENZO (4:59:46)
Donne:
1. MENEGON MICHELA (5:22:27)
2. CARRADORE MARTA (5:38:06)
3. COSTAMAGNA CHIARA (5:41:03)