Maratone in salotto: il virus non ferma i runner cinesi
Nella Cina paralizzata dall’epidemia di coronavirus si corre e ci si allena in casa. E c’è anche chi finisce una ultra-maratona all’interno del suo piccolo appartamento. Pan Shancu ha percorso 66 chilometri in 6 ore e 41 minuti girando per oltre 6mila e 400 volte intorno ai mobili del suo salotto e il video che lo ha ripreso è diventato virale. Strappa un sorriso questa storia in una emergenza dove non c’è purtroppo nulla da ridere. «All’inizio mi sono sentito un po ’stordito- racconta- ma ci si abitua dopo aver fatto il giro molte volte. Correre è come una dipendenza. Se non corri per molto tempo, ti prudono i piedi». Shancu sogna il momento in cui l’emergenza sarà passata e potrà correre per 100 km all’aperto. E il suo è il sogno di tanti in Cina, terra di grandi maratoneti. Ma il coronavirus è una minaccia e i cinesi rispettano le consegne cosi corse e “maratone” diventano domestiche sui tapis roulant o ingengnandosi tra corridoi, cucine e camere da letto. E la rete tiene insieme tutto, sfide ed allenamenti. Ogni sera alle sette ad esempio, la 46enne Jin Lili, che guida il “Changchun Running Lovers Team”, tiene una videoconferenza su Wechat con i propri compagni di squadra. I membri del gruppo monitorano i progressi reciproci degli allenamenti in casa, dopo essersi aggiornati sulla salute di tutti. “Il nostro programma di allenamenti durante i primi due mesi di quest’anno non raggiungerà i livelli degli anni passati- racconta- ma dobbiamo essere responsabili, sia per noi stessi che per chi ci è accanto. Quindi siamo determinati a non correre all’aperto e per questo la nostra squadra ha organizzato degli allenamenti in casa, compresi esercizi di corsa sul posto e per aumentare la forza muscolare di base”. Dopo che Shancu, ha pubblicato il suo record di ultra-maratona in cerchio su un percorso di soli 8 metri, un altro l maratoneta di Xi’an, Cheng Dadu, ha “rapidamente risposto” con un nuovo record di 8 ore e 6 minuti su una 100 chilometri. La sfida continua, nonostante il virus