Zanardi guida la staffetta paralimpica che riunirà l’Italia
Una staffetta, una squadra di 52 atleti paralimpici e un lungo viaggio di due settimane che unirà l’Italia in periodo, quello del lockdown, che sta rischiando di dividerla. “Obbiettivo Tricolore” dal 12 al 28 giugno vedrà una squadra “capitanata” da Alex Zanardi passarsi il testimone partendo da nord, ai confini con la Svizzera, fino ad arrivare a sud, a Santa Maria di Leuca. Gli atleti percorreranno il loro tragitto in handbike, in bicicletta o in carrozzina olimpica: “Sarà un modo per abbracciare luoghi e persone del nostro straordinario paese- spiegano gli organizzatori- e durante il viaggio saranno allestiti diversi eventi e incontri speciali per rendere sempre più forte questo messaggio di rinascita. Sarà una festa itinerante” . La prima partenza è fissata per venerdì 12 giugno da Luino, sul lago Maggiore. Da qui la carovana percorrerà tutta la Lombardia, sconfinerà in Emilia e arriverà a Firenze, in Piazza della Signoria, dove si congiungeranno i tre percorsi e sarà allestito un evento ad hoc il 18 giugno. La seconda partenza, sabato 13, scatterà da Levico Terme in Trentino, passerà Friuli e Veneto e dalla Romagna arriverà a Firenze. La terza, invece, partendo dalla provincia di Cuneo il 16 giugno, passerà per Genova e il Ponte Morandi, fino a sbarcare in Toscana. Il 19 giugno, riuniti i testimoni e, idealmente, i tre colori della bandiera, la staffetta riprenderà il proprio viaggio verso il Lazio, valicando gli Appennini, fino ad arrivare al tacco d’Italia, a Santa Maria di Leuca, dove domenica 28 giugno l’ultimo atleta isserà al cielo la bandiera simbolo della manifestazione. In totale saranno percorsi 3mila chilometri da 52 atleti paralimpici che si alterneranno per 43 tappe e toccheranno 14 regioni d’Italia, compresa la Sardegna, dove un’atleta imbarcherà il proprio testimone per farlo raccogliere a Civitavecchia. Alex Zanardi, fondatore e anima di Obiettivo3, sarà presente in vari punti del percorso : «Obiettivo3 è nato dichiarando diverse ambizioni, tra le quali quella di provare a portare tre atleti ai giochi paralimpici- spiega il campione- Ma fin dai primi passi abbiamo unito le nostre ambizioni di carattere agonistico a una vocazione più ampia che anima e ispira gli atleti. I nostri ragazzi hanno una voglia enorme di sfruttare le opportunità che si trovano davanti per superare le difficoltà della vita. L’occasione è di compiere una piccola impresa che possa anche ispirare le persone, svelando come esista sempre spazio per reagire, per ripartire e incidere positivamente su un futuro che è ancora tutto da scrivere”