E ora la scuola mette in ginocchio lo sport
Mal comune non è mai mezzo gaudio. Così se per permettere ai ragazzi di tornare a scuola a settembre (e chissà come) si dà la mazzata finale allo sport di base che in questo emergenza è stato ignorato, maltrattato e messo in un angolo con una serie di protocolli cervellotici e ingiusti se paragonati, ad esempio, alle immagini che arrivano in questi giorni dalle spiagge, non gioiscono nè gli studenti nè gli atleti. L’ultima trovata del governo pensa infatti di recuperare delle aule provvisorie all’interno delle palestre delle scuole e ciò porterà allo sfratto di centinaia di migliaia di atleti, amatoriali e agonisti, che utilizzano gli impianti sportivi degli istituti scolastici per allenamenti e gare. Non è cosa da poco è un fatto di sopravvivenza. Soprattutto se si considera che l’emergenza coronavirus, dopo aver messo in ginocchio imprese e lavoratori (che è cosa più importante), rischia di falcidiare tantissime società sportive con il rischio che almeno il 30 per cento su 100mila pensa di chiudere i battenti per mancanza di fondi. Un Paese che pasticcia sulla scuola e che non investe sullo sport è un Paese senza futuro. Senza la prospettiva difesa quasi sempre solo da qeuste società dilettantistiche, con sforzi inimmaginabili e grazie solo alla passione di volontari che spesso ci rimettono di tasca propria propria. A loro andrebbe fatto un monumento. Sono un patrimonio da tutelare e da aiutare perchè nella peggiore delle ipotesi tolgono i ragazzi dalla strada ma anche perchè portano quotidianamente a termine un gran lavoro di tessitura sociale, tengono insieme bambini, giovani, famiglie dalle storie, dalle estrazioni sociali e dalle vite più diverse. Loro sì che fanno integrazione. Grazie allo sport i ragazzi crescono, si frequentano, si conoscono, stanno alla larga dai guai. Ma nella cultura e nella classifica delle priorità di questo Paese, lo sport di base viene sempre dopo. E’ come se fosse un divertimento, un qualcosa di accessorio che può essere sacrificato, tagliato, messo da parte per far posto a qualcos’altro. Ora è chiaro che la scuola debba assolutamente ripartire , forse avrebbe già dovuto farlo prima ma con un piano ed investimenti seri sia per le strutture sia per l’organizzazione di lezioni on line che potrebbero tornare utili. Non può ripartire a scapito dello sport perchè così non si va lontano. Anzi, non si va da nessuna parte.