Triathlon, Fabian cambia staff e sogna la terza olimpiade
Guardare sempre avanti. Soprattutto adesso, soprattutto dopo un anno esatto di pandemia che ha cambiato le carte in tavola nelle giornate di tutti e le regole d’ingaggio di lavoro, scuola, socialità e sport. C’era una vita prima del Covid, ce n’è un’altra ora ma gli obbiettivi restano e sono fondamentali proprio per ripartire e continuare a percorrere una strada che per molti atleti quest’anno è quella olimpica. Per Alessandro Fabian, trentatreenne triatleta azzurro, il sogno sono i Giochi di Tokyo e realizzarlo significherebbe raggiungere il traguardo prestigioso della terza partecipazione consecutiva ai Giochi dopo il decimo posto di Londra nel 2012 e il quattordicesimo di Rio quattro cinque anni fa. Non da tutti. Ma la sfida è tosta, per nulla scontata e l’atleta padovano si prepara ad affrontarla con l’incognita e lo stimolo di un deciso cambio di rotta, con uno staff tecnico tutto nuovo che vedrà Josè Brborich come head coach, coordinatore dello staff e allenatore dedicato al ciclismo, Moreno Daga, già coach della campionessa Ilaria Cusinato, per il nuoto, Norberto Salmaso per la corsa e Giulia De Joannon per la preparazione fisica. “E’ lo staff migliore che potessi avere in questo momento- spiega l’azzurro- L’obbiettivo ovviamente è arrivare a Tokyo e affrontare al meglio il periodo di qualificazione olimpica da marzo a giugno. Sono curioso di vedere i risultati di questo nuovo team di lavoro, la competizione è molto agguerrita ma lo siamo anche noi. Quest’anno non farò il classico ritiro anche per via della pandemia, ma anche a casa sto già lavorando bene”. Lasciato alle spalle un 2020 molto impegnativo e particolare, sia dal punto di vista fisico che mentale, con l’interruzione delle gare e la ripresa delle competizioni in autunno, Fabian punta sul 2021 anche per continuare a seguire alcuni suoi progetti che lo vedono da qualche anno impegnato sul fronte ambientale. Congedato dal Gruppo Sportivo Carabinieri, l’azzurro ha fondato infatti una squadra, la «Elements», impegnata a pari livello a formare gli atleti e a sensibilizzare le persone all’importanza dell’ecosostenibilità. Ma non solo, perché due anni fa ha dato il via al progetto “Elements Fury” che ha come obbiettivo proprio la sensibilizzazione alla salvaguardia del pianeta, mentre l’anno scorso è diventato capitano dei “Green Heroes”, un gruppo di atleti che vuole diffondere un messaggio di sensibilizzazione proprio su questi temi.