Con la pandemia siamo diventati tutti runner…
Passione, abitudine, voglia di allenarsi, necessità della quotidiana dose di fatica infilando la corsa in ogni attimo libero della giornata costi quel che costi e con qualsiasi tempo perchè non c’è pioggia, freddo, neve o nebbia che fermi un vero podista…Chè ormai, da quando siamo spesso chiusi in casa per i vari lockdown ,la corsa è diventata un ottimo motivo per evadere dalle prigionie delle zone rosse ma è anche un ottimo mezzo per migliorare benessere e difese. Se ne sono finalmente accorti in tanti. E tutti li chiamano runner a cominciare dai telegiornali quando sembrava che il diffondersi dei contagi fosse solo colpa loro ( nostra) e forse perchè in inglese suona meglio e fa più “figo”. Ma tant’è. La corsa è corsa. Per chi si sciroppa come nulla fosse chilometri e chilometri sognando una maratona ma anche per chi magari fa solo il giro dell’isolato. C’è chi storce il naso, chi s’incazza, chi non ha nessuna voglia di farsi tirare in mezzo perchè il jogging è una cosa (un po’ da fighetti) e la corsa vera un’altra con uno zoccolo duro e puro che è più o meno un’enclave con le sue regole e i suoi riti. E c’è chi giura che finita questa follia dell’emergenza tutti questi nuovi appassionati torneranno tranquillamente ai farsi i fatti loro comodamente sdraiati sul divano davanti alla tv o seduti al tavolino di un bar per l’happy hours. Si accettano scommesse. Intanto i “runners” ( e la corsa) vivono un momento d’oro. Nel bel mezzo dell’isolamento il mondo pare essersi accorto che c’è un popolo che esce di casa, affolla strade e parchi e corre come gli viene e come può. Secondo un report commissionato nei mesi scorsi da una delle più note aziende di calzature e abbigliamento sportivo che ha monitorato le app più diffuse e analizzato le abitudini di 14 mila runners in 12 Paesi, il numero dei principianti è cresciuto del 47,3 per cento rispetto allo scorso anno e anche chi già correva ha intensificato il numero degli allenamenti settimanali del 62 per cento. Non era mai accaduto prima e, qualsiasi cosa significhi, vale il fatto che popolo che si muove e fa sport è sempre una buona notizia. Da Instagram a twitter, da whatsapp a tik-tok foto e video di gente che corre sono sempre più frequenti. I social non sono la vita reale ma, soprattutto in tempi di crisi, tutta questa frenetica attività on line è un’ottima notizia per le aziende del settore. Da febbraio a giugno di quest’anno, secondo un’analisi di SEMrush, leader nella gestione della visibilità online e piattaforma di content marketing, che ha analizzato le ricerche di milioni di utenti in Italia sono cresciute dell’83% le ricerche online con finalità di acquisto per scarpe da running, dell’80% quelle per maglie da corsa, del 49% quelle relative ai reggiseni sportivi e del 22% quelle per i contapassi. E non è poco.