E’ ufficiale: Chris Froome torna al Tour de France e anche se non sarà capitano la sua sfida l’ha vinta lo stesso. E si potrebbe finire qui perchè, dopo lo schianto contro un muro di due anni fa al Giro del Delfinato che ha rischiato seriamente di mettere fine alla sua carriera ( e non solo a quella), già questa è una vittoria. Non ci credevano in tanti che il “baronetto” di Sua maestà potesse tornare sulle strade di Francia ma lui sì. Non ci credevano perchè  a 36 anni dopo settimane di ospedale, dopo una riabilitazione infinita e dopo un recupero agonistico a dir poco complicato non era da tutti ricominciare praticamente da zero. Ma lui ci ha sempre creduto: «La cosa più semplice era fermarsi -spiegava in una intervista alla televisione inglese qualche tempo fa-  ma non volevo finire la mia carriera per una caduta. Così quando ho saputo che avrei potuto recuperare completamente ho deciso che ci avrei provato…”. Lo scorso anno era tornato alle gare tra mille difficoltà e mille sacrifici ma senza i risultati che forse lui pure si aspettava. Quest’anno la musica non è cambiata di molto ma da uno che il Tour l’ha vinto quattro volte, che ha vinto due Giri di Spagna e un Giro d’Italia e che è uno dei soli sette corridori che hanno nel loro palmares i tre grandi Giri ci si può sempre aspettare di tutto.  E allora il suo team Israel Start-Up Nation ha dato l’ok per la sua partecipazione alla Grande Boucle: “Dopo due anni di assenza dal Tour de France non vedo l’ora di tornare- ha spiegato Froome- È stato un viaggio arduo dal mio incidente al Criterium du Dauphine nel 2019, ma questa è stata una delle mie più grandi motivazioni”. “Chris non sarà il nostro capitano, ma sarà estremamente utile alla squadra durante la corsa- ha spiegato il ds Rik Verbrugghe sul sito del team- Il valore della sua esperienza non può essere sottovalutato”.   Il Tour de France partirà il 26 giugno a Brest e si concluderà come da tradizione a Parigi il 18 luglio. Froome sarà al via e, comunque vada, sarà un successo