Judo, Centracchio di bronzo: “Il Molise esiste e mena forte”
“Il Molise esiste e mena forte…”. Maria Centracchio vince la medaglia di bronzo del torneo olimpico di judo, categoria dei 63 chilogrammi battendo al Nippon Budokan l’olandese Juul Franssen, e scrive un bel pezzo di storia di una terra e di un “popolo” (come dice lei) che l’ha sostenuta e motivata in questo viaggio cominciato parecchi anni fa. E’ la prima medaglia olimpica individuale per una regione che “esiste e resiste” e che va ad aggiungersi alle altre di squadra portate da queste parti dal pallavolista Pasquale Gravina, che aveva vinto un argento ad Atlanta nel 1996 e un bronzo a Sydney quattro anni dopo, e da Aldo Masciotta, argento nella sciabola a squadre nel 1936. Da Tokyo a Isernia passando da Rocchetta al Volturno famosa finora per le sorgenti di un fiume che attraversa tutta la valle, per un paio di forni che preparano un pane di patate che ti rimette in vita, per un fantastico borgo alto anche se in parte abbandonato e per il museo delle Guerre Mondiali realizzato anni fa da Johnny Capone che è un vero e proprio “scrigno di storia”. Qui è nato Bernardo, padre di Maria e suo primo maestro di Judo, e qui a questa molisana “tosta” ora verrà data la cittadinanza onoraria. Nata a Isernia il 28 settembre 1994, l’azzurra delle Fiamme Oro, che ha anche un fratello di 18 anni promessa del judo azzurro, è cresciuta sportivamente sotto la guida tecnica di suo padre anche se da piccola voleva fare la ballerina. Fortunatamente crescendo ha poi cambiato idea e con tenacia ha messo già in bacheca diverse vittorie: l’argento agli Europei Junior nel 2014, il bronzo agli Europei U23 nello stesso anno, nel 2015 l’oro nell’African Open di Casablanca, il bronzo a Sofia nell’European Open del 2016 e nel 2019 il bronzo nei Giochi Europei di Minsk. “”Se credevo nella medaglia?- ha detto in lacrime- Tutte le persone che mi conoscono sanno che ho sempre detto: il difficile è arrivare all’Olimpiade, poi me la vedo io. Anche se ancora fatico a realizzare quello che è successo. Quando hanno dato la terza penalità non avevo capito immediatamente. Ho combattuto dando il massimo senza pensare a cosa sarebbe stato dopo. Ho sentito mio fratello più grande, che è stato fondamentale in questi 2 anni e mezzo, mi ha seguito in tutto e per tutto”. Una medaglia della volontà arrivata dopo un anno complicato che ha visto l’azzurra fare i conti prima con il Covid e poi con una mononucleosi. Una gioia infinita con un pensiero fisso he va alla sua terra di cui molti ignorano quasi l’esistenza: «Dedico questa medaglia a tutte le persone che mi sono state vicine quando le cose erano difficili, la mia famiglia, il mio fidanzato e le Fiamme oro che mi hanno supportata e lo dedico allla mia gente: so che sui social tutti i molisani stanno già facendo festa…». Il Molise esiste e da oggi ha il judogi azzurro di Maria Centracchio.