Santini si mette la maglia gialla e l’Italia si prende un po’ di Tour
Tappa e maglia. Gialla stavolta ed è, ovviamente, quella del Tour de France. Un “maillot jaune” che dal prossimo anno sarà più italiana che mai grazie all’ accordo quinquennale siglato tra l’azienda Santini e il Tour de France. Il maglificio italiano firmerà quindi tutte le maglie di leader delle classifiche della corsa a tappe più famosa al mondo e , considerando che fino ad ora a farlo erano stati i francesi de “Le Coq sportif” e quanto tengano i transalpini al loro Tour, non pare proprio cosa da poco. L’accordo con A.S.O. (Amaury Sport Organization) prevede la fornitura delle maglie leader per la Grande Boucle, per il Tour de France Femmes avec Zwift e per gli amatori che correranno L’Étape du Tour e, come per altre produzioni, Santini le realizzerà nei propri stabilimenti di Lallio, in provincia di Bergamo. E’ l’Italia che per una volta si prende un simbolo, che impone il suo stile e la sua storia artigianale e imprenditoriale, un valore aggiunto che è il segno distintivo di un Paese che in tante realtà di provincia è diventato esempio della buona impresa italiana difeso, tra mille difficoltà, finchè si è potuto, finchè non sono arrivati i grandi fondi a portarcelo via. Il maglificio Santini che si veste di giallo invece inverte la rotta. Aggiunge un nuovo capitolo a una storia già prestigiosa che brilla nel libro che sta scrivendo dal 1965 e che racconta dell’impegno costante che il Cavalier Pietro Santini, le figlie Monica e Paola, e tutto il team dell’azienda italiana mettono nel loro lavoro: ” Siglare questo accordo è stata per noi un’emozione forte e siamo davvero entusiasti di annunciare la partnership con il Tour de France – commenta Monica Santini, Amministratore Delegato di Santini Cycling Wear – Si tratta di un proseguimento del rapporto avviato con A.S.O., nato con la sponsorizzazione de La Vuelta, seguita da quella del Deutschland Tour. Ora il nostro palmares si arricchisce con la Corsa più importante del calendario ciclistico internazionale». Una bella sfida che trova l’entusiasmo e il benvenuto del CEO di A.S.O., Yann Le Moenner e forse un po’ fa arricciare il naso ai cugini che con noi, come cantava Paolo Conte, tra i giornali che svolazzano e il rumore che fa il cellophane s’incazzano sempre un po’….