A Montichiari la “Coverciano” del ciclismo
Montichiari per la nazionale di ciclismo su pista come Coverciano per quella di calcio, centro di riferimento nazionale per ritrovarsi, allenarsi e ovviamente vincere. Che negli ultimi tempi è un’attività che agli azzurri del riconfermato ct Marco Villa, da Tokyo a Roubaix riesce abbastanza bene ma è sempre meglio guardare avanti. E guardando avanti all’orizzonte appare il velodromo di Montichiari, impianto tre anni fa chiuso al pubblico e alle competizioni per questioni di sicurezza da un provvedimento della procura di Brescia e che ora prova a ripartire. Due milioni stanziati dalla Regione e cinque mesi di lavori per rimetterlo in «pista», per restituirlo a pieno regime alle nazionali azzurre, all’attività amatoriale e al pubblico. É una struttura fantastica che ha contribuito a rilanciare un sport bellissimo e in passato un po’ abbandonato come il ciclismo su pista- ha spiegato il governatore lombardo Attilio Fontana– Ora con una serie di lavori che contribuiranno ad arricchirlo e ad abbellirlo faremo ripartire un velodromo che può diventare il centro di riferimento nazionale per tutto il ciclismo». In pressing per la riapertura del nei tempi annunciati(e magari o prima) c’è ovviamente il presidente della Federciclismo Cordiano Dagnoni che, oltre all’attività degli atleti èlite, ha fretta di riportare sulla pista di Montichiari soprattutto i giovani che hanno meno possibilità che non le nazionali di spostarsi su altri impianti: «Per noi è una struttura strategica- spiega- e le medaglie olimpiche vinte sono sicuramente figlie di questo impianto. Ora parte l’impostazione di una nuova Federazione con qualche cambiamento per migliorare ed essere ancora più vincenti e Montichiari è al centro del nostro progetto perchè in Lombardia si svolge circa il 30 per cento dell’attività federale». Non solo. Il Lombardia con Alessandro Ballan è stato vinto l’ultimo titolo mondiale su strada: «Il ciclismo è nato in Lombardia ormai più di 100 anni fa e questo è uno dei luoghi dove meglio si uniscono passione e competenza- ha spiegato con una punta d’orgoglio il governatore Fontana- Siamo legati al ciclismo, da sempre. Io tra l’altro da sindaco di Varese ho organizzato il Mondiale del 2008, l’ultimo vinto dall’Italia…». E infine la sicurezza dei ciclisti, perchè se all’interno di un velodromo il problema non esiste, sulle strade la situazione è pessima. Da Palazzo Lombardia arriva l’annuncio sottosegretario allo sport Antonio Rossi. «Abbiamo deciso di aderire alla campagna che invita i comuni ad esporre sui loro territori cartelli che invitano gli automobilisti a rispettare la distanza di un metro e mezzo dai ciclisti…». Un gesto simbolico ma si parte (o si riparte) anche da qui.