Awards Garmin: cinque storie alla rincorsa di un sogno
Chi fa sport lo sa: le imprese sono per pochi fortunati ma lo sport è per tutti e niente meglio dello sport insegna a migliorarsi. A tutti i livelli, a tutte le età: ognuno ha il suo traguardo da raggiungere il suo limite da superare. Per farlo la regola è una sola: osare. La filosofia di Beat Yesterday, gli awards di Garmin che dopo un anno di pausa sono stati assegnati la sera scorsa a Milano, è tutta qui: fare meglio di ciò che si è sempre fatto, non tanto per celebrare vittorie ma per raccontare la strada, il percorso che serve per arrivarci e per raggiungere un sogno. ” Lo scorso anno è stato un anno molto impegnativo- ha spiegato Stefano Viganò, amministratore delegato di Garmin Italia facendo gli onori di casa- Il mondo ha dovuto fermarsi ma poi ripartito con tanta voglia di lasciarsi alle spalle le difficoltà. Ed è stato così anche per i protagonisti dei nostri Garmin Beat Yesterday Awards: cinque mondi, cinque storie e cinque obiettivi tutti accomunati da una sola cosa: la passione e la voglia di farcela». Cinque vincitori premiati tra 700 candidature da volti noti dello sport. Cinque racconti che spiegano meglio di ogni altra cosa quanto i sogni siano spesso a portata di mano, appena al di fuori della propria “confort zone”. Così Enrica Gouthier si è messa alla prova nel trail running partecipando e arrivando al traguardo dell’ Ultra Trail du Mont Blanc, la massacrante maratona di 170 km e con 10.000 metri dislivello intorno al Monte Bianco. E sempre così Wolfango Poggi in otto giorni è arrivato in sella alla sua bici da Firenze a Belgrado dopo 1200 chilometri di viaggio raccogliendo fondi per Biking with the wolf che serviranno a costruire un asilo nel villaggio natale della moglie vicino alla capitale serba. Così Marco Martinez, studente universitario, ha acquistato una vecchia barca a vela ed è salpato dalle foci dell’Arno per poi fare rotta sull’Egeo, verso la Grecia e fino ai confini con la Turchia, per la Magna Grecia. E così Domitilla Quadrelli è arrivata al traguardo dello Swank Rally di Sardegna, una delle sfide più dure di motocross in circolazione, solo due mesi dopo essere diventata mamma. Solo così Roberto Carnevali è riuscito a salire sulle montagne insieme con suo figlio che soffre di autismo: “Il mio Beat Yesterday lo realizzo ogni giorno insieme a Manu che ora ha 21 anni- racconta- Da quando aveva sette anni mi sono reso conto di come fosse difficile comprendersi reciprocamente, comunicare e creare un rapporto. E allora, da sportivo e appassionato di montagna quale sono, ho deciso di provare con approccio diverso da quelli solitamente adottati: coinvolgere Manu in escursioni in montagna, noi due soli. E ha funzionato. Dopo tanti anni sono davvero molte le vette che abbiamo salito assieme. Questa sperimentazione che svolgiamo insieme attraverso l’attività fisica ha fortificato la nostra relazione, ha costruito un ponte… E vorremmo farla conoscere alle persone che, come noi, hanno a che fare con persone affette da autismo”.