Numeri e statistiche lasciano spesso il tempo che trovano però qualcosa dicono. E quelli dello studio Nomisma-Crif che hanno sondato il benessere psicofisico degli italiani nell’ultimo anno di pandemia tra divieti e restrizioni dicono che le persone che fanno sport sono in aumento. Una buona notizia a cui ne segue subito un’altra meno bella e cioè che a muoversi e ad allenarsi non sono i giovani ma le persone un po’ più avanti con l’eta: a fare sport sono prevalentemente gli uomini (57%), il 40% appartiene alla fascia d’età 25-44, mentre il 45% ha tra i 45 e i 74 anni. E’ il lato “buono” della pandemia, se proprio se ne deve trovare uno, visto che con lo smart working il 63% degli italiani ha approfittato anche per fare sport e il 9% è composto da neofiti che hanno iniziato negli ultimi 12 mesi. Complici le restrizioni imposte per garantire la sicurezza sanitaria, le principali attività svolte dagli italiani sono state corsa/jogging (72%), attività in palestra (o gli esercizi a casa) (66%), ciclismo (53%). Si è osservato anche un secondo gruppo di appassionati a nuoto e acqua gym (28%), calcio e calcetto (27%) e alle discipline indiane come yoga o ad un tipo di ginnastica rieducativa e preventiva come il pilates (20%). Per 4 italiani su 10 la pratica sportiva o di movimento avviene con una frequenza di 2-3 volte alla settimana, anche se il 36% di irriducibili non sembra accusare la fatica e si dedica alle attività sportive per almeno 4 o 5 giorni a settimana. Durante i periodi più gravi della pandemia, quindi durante i lockdown o le fasi di zona rossa, il 24% degli italiani è riuscito a praticare l’attività sportiva circa 2-3 volte a settimana, 4 su 10 in casa, anche se il 33% ha optato per entrambe le soluzioni. L’aria aperta sembra essere la soluzione ideale per svolgere attività fisica, è preferita infatti da 8,5 italiani su 10, di cui il 75% sceglie i parchi o la strada, mentre il 10% frequenta impianti all’aperto a pagamento come, ad esempio, i campi da tennis. Si sceglie di praticare un’attività fisica per tre grandi ordini di motivi: la salvaguardia della salute (62%) e in generale il mantenersi in forma ed allenati (32%), la necessità di allontanarsi dalla routine quotidiana con leggerezza («staccare la spina» 35%, divertirsi 10%), sentirsi bene con se stessi grazie alla cura del proprio aspetto fisico (dimagrire 22%, avere un aspetto migliore 14%). A fronte di cio resta una percentuale del 25 per cento di italiani che lo sport non sa neppure cosa sia, ed è una percentaule rilevante. Non ci si muove essenzialmente per pigrizia, per i troppi  impegni, per problemi di salute e di reddito: Il 28% ha smesso nell’ultimo anno, il 27% aveva già smesso tra 2 e 5 anni fa, mentre il 22% non ha mai praticato sport. Tra coloro che hanno praticato sport in passato e ora si sono fermati, la componente pigrizia è in prima posizione tra le cause scatenanti (47%).