C’era il sole oggi a San Giorgio su Legnano dove è andata in scena la 65ma edizione del Campaccio. C’era il sole ed è un bel segnale in un momento in cui la pandemia rende tutto un po’più grigio. Ma lo sport è una un’ottima medicina per non piangersi addosso e il Campaccio cross country è ormai un rito dell’Epifania che ha portato questa campestre ad entrare dritta nella storia dell’atletica e non solo. Ha vinto l’Etiopia. Una doppietta nelle gare maschili e femminile che si sono entrambe risolte all’ultimo giro. Tra gli uomini si è imposto il diciottenne Yihune Addisu e tra le donne  Dawit Seyaum che  conferma il suo bel momento cogliendo un altro successo, dopo quello di San Silvestro sulle strade di Bolzano.  C’era attesa per gli azzurri  che non hanno sfigurato. Nella prima tappa dell’anno per il circuito World Athletics  sesto posto per  il primatista italiano di maratona Eyob Faniel (Fiamme Oro) e per l’oro europeo under 23 Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre) tra le donne. Bene anche anche Yohanes Chiappinelli (Carabinieri), settimo davanti al tricolore Iliass Aouani (Atl. Casone Noceto) che è arrivato ottavo. E così si è tornati  all’antico, si è tornati  allìEpifania dopo il Campaccio di primavera che lo scorso anno per la pandemia era slitttao al 21 marzo. Ed è una stroria che si riannoda. Qui da Bordin a Panetta, da Ambu ad Arese, da Fava a Ortis fino a Tergat, Gebrselassie, la Radcliffe, Gabriella Dorio e Paola Pigni  sono passati un po’ tutti e hanno scritto pagine che sono rimaste. I mitici prati intorno allo stadio Angelo Alberti di San Giorgio su Legnano possono raccontare un lungo pezzo di storia dell’atletica. Da più di mezzo secolo chi vince questa corsa nel giorno della Befana  è sempre un po’ speciale. E’ così dal 1957.