Dice Don Agostino, che a Lecco gestisce l’attività della Comunità di Don Guanella e che per il ciclismo ha una vera e propria passione, che ” la bici e la fatica avvicinano al signore…”. E un po’ ha ragione. E allora si può capire come nei mesi scorsi, l’Uci, abbia ufficialmente inserito l’Athletica Vaticana nell’Unione ciclistica internazionale. L’importante riconoscimento, arrivato nei mesi scorsi a Leuven, in Belgio, in occasione del 190esimo congresso Uci, è stato consegnato presso la sede del Pontificio Consiglio della Cultura. Athletica Vaticana diventa, così, il 200esimo membro ufficiale dell’Uci in occasione dei 100 anni attività dell’Unione Ciclistica Internazionale. “Siamo fieri di questo momento- aveva spiegato  il presidente dell’ Uci David Lappartient nel corso della cerimonia- perchè testimonia l’importanza della relazione forte, storica, tra il mondo del ciclismo e il Vaticano”. Un legame importante tra due mondi ma soprattutto per il ciclismo perchè quello che fanno gli atleti di Athletica Vaticana è non solo un’attività sportiva vera, concreta, reale ma dà un valore aggiunto, una dimensione evangelica di testimonianza, inclusione educazione ai valori dello sport. Che serve sempre. E poi la storia: “La bicicletta è il primo strumento moderno di prassi pastorale- ha ricordato il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura- Una visione incarnata da Don Camillo, e in Italia soprattutto Don Matteo». Athletica Vaticana, come ha già fatto e continua a fare ad esempio con la maratona, porterà ora una testimonianza diretta del suo ciclismo e del suo sport, per tutti ma soprattutto per i più giovani a cominciare ad esempio dagli oratori che, come ha ricordato, Monsignor Melchor Sanchez: «In Italia bisogna recuperare nel loro ruolo fondamentale- ha spiegato- Luoghi e modelli da esportare che grazie anche a questo riconoscimento ci permetterà di essere presenti all’esterno in maniera umile, discreta ma reale». Athletica Vaticana, dunque, è pronta a «entrare in punta di piedi nel mondo del ciclismo» come ha promesso il presidente della polisportiva Giampaolo Mattei, ricordando in conclusione le parole di Papa Giovanni Paolo: «Se tutto lo sport è umano il ciclismo è umanissimo».