Strade Bianche, vince Pogacar. Anzi domina
Nessuno fino a oggi era mai riuscito ad andare in fuga alle Strade bianche per oltre 20 chilometri. Ma c’è sempre una prima volta e non è un caso che a trionfare dopo un assolo di 50 chilometri sia Tadej Pogacar che a 23 anni hai già un posto nella storia del ciclismo. Lo sloveno ha già vinto due Tour, un Giro di Lombardia, una Liegi-Bastogne-Liegi e ora mette in bacheca anche la Classica del Nord più a Sud dell’Europa, una sfida d’altri tempi che rivede l’idea stessa di un ciclismo ormai sempre più tecnologico e fighetto, una sfida che si può tranquillamente definire “Eroica” senza timore di essere smentiti. Comanda Pogacar, ormai è chiaro. E comanderà a lungo perchè il suo assolo di oggi cominciato nel settore numero 8, a Monte Sante Marie, è un salto indietro nel tempo quando a dettare legge in gruppo era un certo Eddie Merckx. L’aveva detto qualche tempo fa Ernesto Colnago a chi gli chiedeva a chi somigliasse il ragazzino. Nessun dubbio: “Mi ricorda Eddie…” aveva detto l’Ernesto che il ciclismo lo conosce bene, il belga pure e il “fiulet” l’ha capito al volo. Oggi ha sbriciolato tutti: se n’è andato rispondendo a una accelerazione di di Julien Alaphilippe e ha fatto il vuoto. Nulla ha potuto Carlos Rodriguez, nulla ha potuto Kasper Asgreen, nulla ha potuto Alejandro Valverde che a 42 anni ha ancora tanta voglia di dare battaglia ed è arrivato secondo a quasi un minuto. “Ho attaccato da lontano, ma solo quando ho visto il cartello dei 5 chilometri al traguardo ho capito che ce l’avrei fatta – ha detto al traguardo il campioncino della UAE Emirates -. Ho voluto accelerare sul tratto di sterrato di Monte Sante Marie, nessuno mi ha seguito e mi sono ritrovato da solo in testa alla corsa. Ero concentrato e mi voltavo continuamente indietro per vedere se arrivava qualcuno: non ero sicuro di poter vincere. Nel finale mi erano rimaste pochissime energie, ma sono bastate per arrivare”. Forse una bugia, ma altro non poteva dire. Altro invece penseranno tutti gli altri perchè batterlo è e sarà sempre più difficile. Va forte in salita, in pianura, in discesa, nelle cronoscalate. Va forte anche sugli sterrati. Va forte e basta come faceva il “Cannibale” e come lui pare avere un tremendo appetito di vittorie. Lascia poco o nulla agli altri. Da lunedì sarà l’uomo da battere alla Tirreno-Adriatico, che ha vinto l’anno scorso: il bis non è scontato ma assolutamente probabile…