Spostare il Giro di una settimana. Spostarlo per avere la possibilità di correre il 2 di giugno nel giorno della Festa della Repubblica, così  come il Tour fa il 14 luglio con la Festa Nazionale francese,  ma soprattutto per passare una decina di giorni dopo sulle montagna ed evitare i rischi di cancellazioni o cambi di percorso delle tappe di montagna perchè sul Alpi e Dolomiti ancora c’è la neve. Il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni l’aveva annunciato qualche giorno fa  Cyclingnews  e poche ore fa lo ha confermato dagli schermi Rai durante il Processo alla tappa.  RCS Sport ha chiesto infatti ufficialmente  all’UCI di modificare le proprie date in calendario ed ora è in attesa di una risposta che potrebbe essere sollecitata, così si augurano gli organizzatori, anche da un intervento della nostra Federazione ciclistica.  “Sarebbe una decisione importante per noi dal punto di vista organizzativo ed anche di immagine- ha spiegato Vegni- e sarebbe anche un po’ un ritorno al passato visto che la corsa negli anni  in cui vincevano Marco PantaniStefano Garzelli, che è qui e può confermarlo,  si concludeva sempre nella prima settimana di giugno”. “Ci stiamo pensando da un po’ perché crediamo che il Giro dovrebbe beneficiare di una festa nazionale durante la corsa- ha continuato il direttore-  Crediamo di poter dare un contributo importante a questa ricorrenza”. Non solo. Lo spostamento di data sarebbe strategico anche dal punto di vista del calendario perchè allontanerebbe la corsa Rosa da alcune classiche e la avvicinerebbe un po’ di più al Tour e ciò potrebbe “attirare” sulle nostre strade, con l’obbiettivo di mettere a punto la condizione, anche campioni che oggi invece disertano. Se l’Uci approvasse la richiesta di RCS Sport, il Giro d’Italia del prossimo anno si concluderebbe domenica 4 giugno, con gli ultimi tre giorni che  potrebbero beneficiare di un lungo ponte festivo, e si avvicinerebbe ancor di più  al del Tour de France che scatterà  sabato primo luglio luglio da Bilbao, nei Paesi Baschi. “Per i corridori non cambierebbe molto- ha concluso Vegni- e credo sia una proposta piena di buon senso. Ho visto più possibilità rispetto al passato da parte di tutti. A fine giugno ne parleremo direttamente con gli interessati…»