Lombardia, un piano per rendere la mobilità un po’ più “dolce”
Per dirla come direbbe Jovanotti, che è uno che in bici ci va sul serio, se il progetto approvato oggi in Regione Lombardia venisse messo in pratica “sarebbe una figata pazzesca…”. Un piano di sviluppo della mobilità dolce in regione che prevede fondi ai Comuni per realizzare nuovi percorsi, velostazioni, potenziamento del trasporto bici-treno, estensione dei servizi di bike sharing e una mappatura di tutti gli itinerari cicloturistici lombardi. Quasi un sogno, messo nero su bianco ne testo della Risoluzione approvata all’unanimità in Consiglio regionale e messa a punto dalla commissione Territorio che impegna la Giunta sul tema della mobilità ciclistica. E’ il frutto di un lavoro di condivisione tra tutte le forze politiche: relatrici Simona Pedrazzi (Lega) per la maggioranza e Paola Bocci (Pd) per la minoranza. Il documento prevede la realizzazione di consultazioni regolari con gli Enti locali e le associazioni ciclistiche , chiede di favorire l’intermodalità in particolare garantendo la possibilità di imbarcare le biciclette sui mezzi di Trenord, di supportare anche economicamente i Comuni e le Comunità Montane nella progettazione e realizzazione di piste ciclabili. Sarà realizzata una mappatura completa delle piste e degli itinerari ciclo-turistici in Lombardia, supportata l’estensione dei servizi di bike e e-bike sharing e la realizzazione di velostazioni e bike parking nei pressi di scuole e stazioni ferroviarie, incentivata la presenza di bike hotel dislocati sul territorio regionale. Si studieranno con le forze dell’ordine soluzioni per garantire maggior sicurezza agli utenti della strada in bicicletta e verranno promosse campagne di comunicazione e di educazione civica nelle scuole sull’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile. “Il tema della mobilità dolce -spiega Simona Pedrazzi – era già stato inserito sia nella legge regionale n°7 del 2009 che nel piano regionale della mobilità ciclistica del 2014. Con questo atto di indirizzo abbiamo voluto rimarcare la necessità di strategie organiche. Spesso infatti i piccoli Comuni non hanno le risorse interne per realizzare progetti da portare in finanziamento: così si perdono opportunità”. Un cambio di approccio sulla visione e sull’uuso della bici: ” Non più una dimensione ludica o locale- sottolinea Paola Bocci- Ma un’inegrazione intermodale di mezzi di comunicazione che vede la bicicletta come mezzo privilegiato per gli spostamenti di corto e medio raggio. Fondamentale sarà la disponibilità di Trenord a favorire l’intermodalità bici-ferro prevedendo almeno nei week end carrozze dedicate esclusivamente ai passeggeri con le bici”