Vale sempre la pena di salire al Museo del Ghisallo. Per chi pedala, perchè la strada che porta fin lassù racconta l’epica di uno sport senza tempo. Per chi in bici magari non se la sente ma è appassionato di ciclismo, perchè in quel Museo c’è la storia dello sport più popolare ed e amato. Ma vale la pena anche per chi non pedala o ha altre passioni perchè è un bel posto ed è un’ottima gita in uno dei luoghi più suggestivi dell’entroterra lombardo. Il Monte del Ghisallo sorge infatti in mezzo ai due rami del Lago di Como, si affaccia sul ramo di Lecco ed ha come sfondo le Grigne considerate «le Dolomiti della Lombardia». Deve il suo nome a un conte cacciatore che per sfuggire ai briganti si rifugiò dai contadini di Magreglio. Vale sempre la pena una gita da queste parti e varrà anche a Ferragosto perchè, come ha annunciato nei giorni scorsi la direzione del Museo di Magreglio, le sale resteranno per tutto il giorno dalle 9.30 fino alle 17.30. Il Museo del Ghisallo non è un museo qualunque: per chi ama la bici è quasi una metà di pellegrinaggio. La sua storia si lega al Santuario della madonna ma soprattutto a Fiorenzo Magni che l’ha immaginato, voluto e realizzato nell’ormai lontano 1994. I lavori iniziarono cinque anni dopo e nel 2006 venne inaugurato, è entrato in piena attività dal 2015 dopo alcuni anni di grave crisi a seguito della morte del leggendario Leone delle Fiandre il 19 ottobre 2012. Un’eredità lasciata nella mani sapienti del presidente della Fondazione Antonio Molteni e della direttrice Carola Gentilini che in tutti questi anni hanno saputo prima «resistere» e poi rilanciare il Museo non solo come struttura espositiva ma come sede di iniziative ed eventi che hanno messo al centro il ciclismo. Anche quest’anno, dopo la chiusura invernale, il Ghisallo ha riaperto con nuova energia, con l’ampliamento della sezione dedicata al ciclismo femminile, con un omaggio alle imprese delle Nazionali e come sempre numerose iniziative legate alla cultura del ciclismo. Pedalate, presentazioni, mostre, eventi musicali per fare riscoprire anche il turismo di prossimità e accogliere sempre di più un pubblico italiano oltre che straniero. Un punto di riferimento per tutto il movimento sportivo e degli appassionati che vale sempre una visita. Anche a Ferragosto.