Una bici per far conoscere il Banco Alimentare
Con un bici non si fanno solo chilometri. Non si fanno solo viaggi, gare, salite. Con una bici si può fare molto di più ed è ciò che ha fatto, rendendosene perfettamente conto, Pietro Franzese, 27 anni, cicloviaggiatore milanese, che quest’estate se n’è andato pedalando da Piazza del Duomo a Capo Nord, ma soprattutto ha raccolto 4 mila euro di donazioni che permetteranno di offrire 70 mila pasti a chi ne ha bisogno grazie alla collaborazione col Banco Alimentare. Per questo, per fargli i complimenti, questa mattina a Palazzo Lombardia lo ha ricevuto il governatore lombardo Attilio Fontana. Che poi, forse, il punto non sono neppure i 4mila euro raccolti e i 70mila pasti che si potranno offrire e che comunque aiutano. Il grande merito di Pietro Franzese è di aver portato all’onore delle cronache la virtuosa attività del Banco Alimentare che in Lombardia da più di trent’anni ha creato una filiera di recupero del cibo che coinvolge, tra gli altri, 16 catene della Grande distribuzione e 65 Associazioni di Carità e assistenza e che combatte lo spreco donando cibo a chi altrimenti farebbe fatica a mangiare. In via Borsieri ogni mattina è un viavai di furgoni e volontari che raccolgono le eccedenze, le scaricano, le mettono nelle celle frigrorifere o negli scatoloni e le redistribuiscono alle associazioni sul territorio. Un lavoro che negli anni è diventato capillare con quattro hub di raccolta attivi in regione e che consente di recuperare quotidianamente cibo cotto ma non servito da mense, hotel e supermercati e di portarlo direttamente agli enti che ne fanno richiesta per la distribuzione ai più bisognosi. Basta andare sul sito del Banco https://www.bancoalimentare.it/it/lombardia per capire la portata di ciò che fanno questi volontari. Ogni giorno, grazie a loro, in Lombardia oltre 112 mila persone ricevono l’equivalente di un pasto che corrisponde a mezzo chilo di alimenti; lo scorso anno sono stati oltre 41 milioni i pasti donati e 20.953 le tonnellate di alimenti recuperati e raccolti che altrimenti sarebbe stati buttati via. «Quella di Pietro è stata un’impresa eccezionale perchè ha unito il mondo dello sport a quello della solidarietà contribuendo a dare un aiuto concreto a chi oggi è in difficoltà- ha commentato pochi giorni fa al termine dell’impresa Dario Boggio Marzet, presidente del Banco Alimentare della Lombardia- Con l’importo raggiunto l’Associazione può distribuire cibo a persone e famiglie bisognose sul territorio. A lui va un grazie sentito, per la fatica e la determinazione ma soprattutto per la passione con cui ha sostenuto la nostra mission». Una missione riconosciuta e apprezzata che lo scorso anno ha vinto anche l’Earthshot Prize , il premio voluto dal principe William d’Inghilterra e dalla Royal Foundation e che in tutti questi anni ha portato ad una vera e propria rivoluzione culturale sullo spreco del cibo, un cambio di mentalità che permette di salvare dalla spazzatura cibo ancora buono e di darlo a chi è in difficoltà. Certo c’è ancora moltissimo da fare e basta andare in qualche refezione scolastica o alla chiusura di qualche supermercato la sera per capire che il viaggio è lungo anche se un po’ di strada è stata fatta. Chilometri e chilometri da percorrere in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, magari anche in bici proprio come ha fatto Pietro Franzese che, andando a Capo Nord ha compiuto sicuramente un’impresa, ma portando il messaggio del Banco Alimentare in giro per il mondo ne ha fatta un’altra più grande.