Da New York a Berlino, di maratona in maratona, che non è mai facile e lo è ancora meno se si corre con una protesi all’arto inferiore. Ma Emiliano Malagoli, 47 anni toscano, campione italiano di motociclismo paralimpico  e  fondatore della Onlus  Di.Di,”Diversamente Disabili” supportata da Bmw Italia, non è tipo che si tira indietro. Anche se forse un po’ ci aveva pensato: “Mi ero ripromesso di non correre più lunghe distanze, che non sono appropriate per un atleta paralimpico con una protesi all’arto inferiore- spiega – Perchè sia la preparazione a una maratona sia la gara stessa sono massacranti a livello fisico. Ma il cervello umano ha una grande fortuna: si dimentica le sofferenze, le fatiche. Mi è così tornata la voglia di rimettermi in gioco: dietro a grandi obiettivi ci sono importanti motivazioni. E s’innescano quelle risorse che a volte crediamo di non avere». Così tra qualche domenica, il 25 settembre, sarà sotto la porta di Brandeburgo per rinnovare una sfida che tre anni fa a New York l’aveva portato a tagliare il traguardo della 42 chilometri più ambita e famosa ed era stato il primo italiano a farlo. «È la dimostrazione che, nello sport come nella vita, dipende sempre da noi- racconta- L’unico modo per migliorarsi è sfidarsi. E ricordiamoci che possiamo trarre importanti insegnamenti anche quando le cose non vanno come avremo voluto. L’insuccesso fa parte del successo: ci serve lungo il cammino della vita».  Malagoli aveva perso la gamba destra nel 2011 dopo un terribile incidente stradale a Montecarlo. Una amputazione sotto al ginocchio ma anche 14 interventi chirurgici che gli hanno permesso di salvare la gamba  sinistra. Una lunga degenza e una lunga riabilitazione ma non si è mai arreso e nel 2019 ha alzato l’asticella delle sue sfide correndo la New York City marathon, un’impresa da cui è nato anche il docu-film “50mila passi. Ora ci riprova e la sfida riparte da Berlino, una delle maratone più iconiche al mondo: «Ci tengo a partecipare a questa mia seconda maratona- spiega-  anche per essere di ispirazione per tutti quelli che di fronte agli ostacoli pensano di non potercela fare. Volere è potere. Ringrazio BMW che è partner principale della maratona di Berlino e che mi aiuterà nella organizzazione di questa mia impresa».

 

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