Carta rossa vince, carta bianca perde… Ma non c’è inganno. Forse il destino, forse solo po’ di sorte, di certo ore e ore di allenamenti, di studi, di tecnica applicata alla velocità pura della bicicletta. Filippo Ganna e Daniel Bigham, uno di Verbania, l’altro di Newcastle , uno azzurro, l’altro inglese, tutti e due della Ineos Grenadiers.  Storia parallela la loro, di “colleganza” e forse di amicizia, di collaborazione tecnica e due giorni fa di rivalità nella finale per  quartetti maschili dell’inseguimento ai Mondiali francesi. L’ hanno spuntata per qualche decimo di secondo gli inglesi. La Gran Bretagna di Ethan Hayter, Oliver Wood e Ethan Vernon e Daniel Bigham con 3’48″092 ha avuto ragione dei nostri Filippo Ganna, Francesco Lamon, Jonathan Milan e Manlio Moro che hanno chiuso in 3’48″243. Ganna contro Bigham, Filippo contro Dan che  questa volta si è preso una piccola rivincita dopo che la settimana scorsa a Grenchen, in Svizzera, l’azzurro gli aveva portato via il primato dell’ora che gli apparteneva. Strana storia la loro. Strana soprattutto quella dell’inglese, che a Ferragosto aveva stabilito il nuovo record  con 55,548 spodestando il belga Victor Campenaerts ma poi aveva dovuto cedere la pista  a “Top Ganna” che con 56,792 aveva messo d’accordo tutti compreso Chris Boardman,  titolare della la miglior prestazione di sempre prima che l’Uci mettesse al bando le biciclette speciali ed annullasse ogni record realizzato dopo quello di Eddy Merckx nel 1972. Ma Dan e Filippo a quel record avevano lavorato insieme.  Il verbanese in sella al suo bolide da 75mila euro,  il britannico come ingegnere  nello staff tecnico della Ineos  con il compito di ottimizzare le prestazione aerodinamiche di uomini e mezzi. Missione compiuta anche se poi, il giorno del record, in pista non c’era perchè  era ad Andorra ad onorare la sua promessa di matrimonio con Joss Lowden,  le pure ciclista, lei pure primatista dell’ora prima che il 23 maggio Ellen Van Djik le strappasse lo scettro. Lauree, record, amori, matrimoni, vittorie e sconfitte: tutto in un’ ora.  Una vita in pista che per il 31enne inglese non è stata  sempre rose e fiori visto che con la Federazione britannica ora si è rappacificato ma ha vissuto momenti di burrasca.  Scontri che lo hanno portato prima ad allenarsi e a pedalare per fatti suoi, fuori dei progetti federali, e poi collaborare come  consulente aerodinamico con la Federazione danese. Poi con la partenza di Iain Dyer seguita dall’ arrivo di John Norfolk come capo allenatore della pista di Sua maestà è tornato all’ovile e  due giorni fa in Francia ha dato una mano ( più di una mano) a vincere un oro mondiale. Mancano 22 mesi alle olimpiadi parigine e i sogni sono tutti lì,  Filippo Ganna e compagnia azzurra permettendo. E allora la storia dei due tornerà ad intrecciarsi fianco a fianco con l’ingegnere nella Ineos, faccia a faccia con le maglie delle nazionali.  Sentimenti contrastanti.  Progettare una nuova bici , pensare di stamparla in 3D , testarla. Testare attrezzature, posizioni, ritmi.  Avere una strategia, una strategia forte di cui  fidarsi, in cui credere, a cui attenersi. Condividere i feedback. Fare tutto il possibile e anche di più per togliere dalla testa di Filippo ogni dubbio, ogni pensiero, ogni preoccupazione. Per permettergli in quell’ora di pedalare e basta. In sintesi: aiutare con i tuoi studi qualcuno a batterti. Ed è ciò che è stato fatto, ciò che Dan e lo staff di Filippo hanno fatto come meglio non si poteva. Poi però, ogni volta che Bigham risale in bici e torna in pista dovrà pensare a batterlo. Missione impossibile ma ogni tanto possibile come è successo due giorni fa. “Siamo molto diversi mentalmente- aveva detto prima del record di Grenchen in un’intervista a un giornalista inglese di Cyclingnews-.  Io sono il classico ingegnere nerd e lui è un italiano sgargiante e pieno di sentimento. Ma in termini di fisiologia non c’è tanta differenza quindi la strategia di stimolazione è molto molto simile. Lui ci tiene, ovviamente anch’io…”.  Bigham e Ganna, Dan e Filippo, compagni, avversari, amici, nemici. Attenti a quei due…