Non c’è pareggio: per questo il ciclismo è lo sport più bello che c’è
Quindici minuti per decidere chi vince tra Caleb Ewan e Tim Merlier. I due tagliano il traguardo della prima tappa dell’Uae Tour praticamente insieme e i giudici ci mettono tutto il tempo che serve per decidere. Guardano, riguardano, guardano ancora mentre i contendenti aspettano davanti a una tv e se la ridono, potrebbero anche giocarsela con una monetina… Alla fine vince Merlier ma la volata è finita pari: quello dice la foto finale e infatti il dubbio resta. Non c’è il pareggio, per questo il ciclismo è crudele, lo sport più ingiusto che c’è. L’unica regola è mettere un millimetro di tubolare davanti agli altri, anche meno. E il bello è che si vince così. Il ciclismo è uno sport semplice, per questo popolare , Altrochè regole, regoline, gironi, gironcini, fuorigioco, superleghe e chissà cos’altro. Nel ciclismo bisogna solo pedalare forte e arrivare davanti, senza trucco e senza inganno, in una legge antica che santifica uno sport dove tutti faticano allo stesso identico modo, dove tutti lottano con il vento e con la pioggia, dove tutti sognano ma poi alla fine uno solo vince anche se , per una strana legge del contrappasso, la voglia ti porta spesso a celebrare chi arriva dietro. Caleb Ewan e Tim Merlier ieri se la sono giocata così. Dopo il deserto, dopo il vento, dopo la sabbia che spazza rettilinei infiniti, dopo un paio di ventagli che se li perdi non rienti più, se la sono regolata con altri undici nella volata finale. Loro due spalla a spalla fino all’ultimo respiro, ad occhi chiusi con le mani strette sul manubrio e le gambe in fiamme. Un millimetro, anzi no: un niente. Nulla che si possa vedere e neppure immaginare perchè questo alla fine dice il fotofinish. Sarebbe stato meglio far vincere tutti e due, ex aequo si dice in latino, ma il ciclismo non traduce. E allora Merlier vince e Ewan perde che se fosse finita pari e patta sarebbe stata la cosa più giusta, come sul ring dove spesso capita che l’arbitro alzi le mani di chi se l’è date e le ha prese senza far torto a nessuno. Sarebbe dovuta finire così, senza vincitori nè vinti, anzi con due vincitori. Ma nel ciclismo vince uno solo e per questo è lo sport più bello che c’è…