“E’ come quando avete mezzo bicchiere d’acqua in un bicchiere: se lo mettete al sole impiega un certo tempo, mediamente lungo, ad evaporare; se invece versate la stessa acqua su una superficie piana e la espandete evapora molto prima…”. Migidio Bourifa è stato uno dei più forti maratoneti azzurri di sempre, quattro titoli italiani non si vincono per caso. Oggi non corre più ma da anni, per professione,  segue come manager lo sviluppo tecnico dei prodotti  XBionic ,  brand di riferimento nella produzione di vestiario sportivo nato insieme con il marchio “fratello” X-Socks,  specifico per calze tecniche per discipline endurance,  sotto l’ombrello della svizzera X-Technology Swiss Research & Development AG, con sede a Wollerau,  nel Cantone Svitto.

Pochi giorni fa, nel nuovo shoowroom di via Savona a Milano ha presentato una delle ultime linee di abbigliamento XBionic , la Twyce, dedicata alla corsa e l’esempio del bicchiere d’acqua è servito proprio a spiegare una delle caratteristiche principali di questi capi tecnici che permettono di gestire la sudorazione con un sofisticato sistema tecnologico che favorisce l’evaporazione.  Per lo sport, per l’abbigliamento tecnico sportivo, è come “cambiar pelle”, una rivoluzione che passa dai tessuti ma ovviamente non solo. “Il nostro è un abbigliamento funzionale- spiega Bourifa-  Non sono capi che si limitano a coprire e proteggere ma prodotti tecnici e brevettati  che supportano in modo attivo il lavoro muscolare durante la pratica sportiva e favoriscono recupero e rigenerazione”.

Generalmente la sudorazione per chi fa sport è più di un problema sia durante l’attività, sia quando ci si ferma, si rallenta e cambia il meteo e il sudore si raffredda addosso. Tutta la tecnologia brevettata dei capi XBionic si basa su studi che portano alla gestione del sudore prodotto dal corpo dell’atleta, non più per la totale eliminazione, bensì per la conservazione sulla pelle di un sottile film di umidità che “comunica” ai recettori del corpo dello sportivo di non bruciare altre energie per la termoregolazione, ma di convogliarle al gesto atletico. L’effetto pratico è immediato perchè, anche fermandosi per qualche minuto dopo aver corso e sudato non si ha mai la sensazione di aver freddo nè quella si sentirsi bagnati.  “Ciò è permesso da un particolare tessuto e da una retina brevettati  che hanno portato alla realizzazione di tessuti con trame più dettagliate e compatte che aiutano la gestione del sudore e lo scambio tra aria e umidità prodotta dall’atleta- spiega il manager XBionic-  in altre parole, raffredda quando si suda, scalda quando si ha freddo. Le trame più densa del tessuto sono state localizzate porprio nelle zone dove si suda di più: lo sterno, le ascelle, la parte bassa della schiena”.

La ricerca X-Bionic fonda sulla bionica (da cui il nome del brand): è la scienza che studia le funzioni sensorie e motorie degli organismi viventi al fine di replicarle o incrementarle in prodotti o accessori legati al movimento. “Il nostro sistema  ThermoSyphon prevede una lavorazione tridimensionale del tessuto, costituita da canali orizzontali e verticali, delle trappole per il sudore che agevolano il trasporto in eccesso all’esterno- spiega Bourifa- in questo modo è possibile espellere più velocemente il vapore generato dall’incontro fra calore e umidità e ridurre la sensazione di eccessivo riscaldamento corporeo tipica dell’attività sportiva eliminando il rischio di raffreddamento durante le fasi di riposo o recupero”.

Dietro a questa azienda c’è moltissimo “made in Italy” perché, se è vero che la ricerca e lo sviluppo del prodotto partono dal Lago di Zurigo, la loro realizzazione è demandata all’artigianalità italiana, con la produzione concentrata nel distretto tessile tra le province di Mantova e Brescia e con la distribuzione  alla solida rete di Manifattura Mario Colombo, nome molto noto nel campo sport e urbanwear con il brand Colmar. . “Non va dimenticato poi che tutti i nostri prodotti permettono all’atleta di ricevere i benefici di una moderata e mirata compressione- spiega il 4 volte campione italiano di maratona-  la tecnologia Partialkompression da un lato garantisce un  l’aumento della circolazione sanguigna e il conseguente smaltimento delle scorie prodotte dall’attività fisica, dall’altro limita le vibrazioni muscolari che si hanno soprattutto quando si corre con l’impatto del terreno. Più o meno lo stesso principio viene applicato anche nelle calze dedicate alle varie discipline, che oltre a supporti per limitare lo sfregamento dei tendini, hanno strutture particolari per favorire l’evaporazione del sudore e mantenere costante la temperatura di chi corre, pedala o fa trekking”.

Dal running, al ciclismo, al trekking, allo sci alpinismo l’approccio tecnico cambia e si adegua a seconda delle discipline per cui vengono utilizzati i capi. ” C’è infine una caratteristica che non va sottovalutata e che riguarda la capacita che hanno i nostri tessuti di asciugare dopo essere stati lavati a 30 gradi pochissimo tempo- spiega Bourifa-  E molto spesso per chi partecipa a competizioni a tappe o fa viaggi di più giorni questo è un aspetto che va considerato”.