Nibali tira la volata a Ganna, “pioniere” della bicicletta
«Se il ciclismo è diventato uno sport importante lo dobbiamo ai grandi campioni di inizio ’900, protagonisti di imprese eroiche ora impensabili. In quell’epoca correvano con biciclette pesanti, su strade impossibili e chilometraggi infiniti. Non riesco nemmeno a immaginare come si potesse portare a termine una corsa…». Mente Vincenzo Nibali che ieri a Palazzo Lombardia ha fatto da testimonial ad una serie di eventi che ricorderanno Luigi Ganna, campione, primo vincitore del Giro nel 1909 e infine costruttore di bici e grande imprenditore. Mente perchè dal fango del pavè di Arenberg alla neve sul Gavia, dal Tour al Giro, il fuoriclasse siciliano come si portano a termine le grandi corse lo sa benissimo. «Epico» è stato anche lui anche se il ciclismo dei pionieri era davvero un altro ciclismo. E bastava ammirare le due bici Ganna del ’23 e del ’38, messe a disposizione dal Museo Nicolis di Verona ed esposte nella Sala del consiglio per capire cosa significasse pedalare allora: «Celebriamo un grande lombardo, che ha saputo distinguersi come atleta e poi come imprenditore- ha spiegato il presidente del Consiglio lombardo Federico Romani– L’augurio è che storie come questa possano uscire dal perimetro dei cultori e degli appassionati per essere riprese e riproposte in modo più ampio e diffuso». La storia di Luigi Ganna gira tutta intorno alla bici. Pedala da piccolo, da adolescente e pedala da giovane per venire da Induno Olona a Milano dove diciassettenne trova lavoro in un cantiere come muratore. Cento chilometri al giorno con ogni tempo, su strade in terra battuta che usa come allenamento per la sua passione sportiva: il ciclismo. Nel 1905 «Luison», così chiamavano il «gigante buono», decide che proprio il ciclismo sarà il suo avvenire. Comincia a far gare ed emerge il suo talento cristallino che lo porta a vincere sempre più spesso. Nel 1909 trionfa alla Milano–Sanremo e soprattutto al primo Giro d’Italia. Nello stesso anno grazie ai successi sportivi si compra la casa e una piccola officina. Non più solo gare. Le bici inizia anche a costruirle e la notorietà del marchio esplode quando domina con una «Ganna» la Gran Fondo «La seicento chilometri». L’ascesa dell’azienda è rapida e in pochissimi anni l’officina diventa capannone e la produzione da artigianale industriale. Lavoratore instancabile si impegna per offrire alle masse lavoratrici una bicicletta robusta, elegante e a basso prezzo. Nel 1914 lascia le corse per dedicarsi alla sua attività e poco tempo dopo mette in piedi la prima squadra «Ganna» ottenendo numerose vittorie tra cui quella Fiorenzo Magni al Giro d’Italia del 1951. Storia. Storia di un campione diventato imprenditore e capace di segnare il tempo prima con il talento del suo pedalare poi con la tenaca del suo fare. L’assessore alla cultura e allo sport del Comune di Induno Olona, Maurizio Tortosa, ha annunciato che nei giorni 22-23-24 settembre verranno organizzati una serie di eventi per celebrare i 140 anni dalla sua nascita nel rione di San Cassano dove ancora oggi sorge la casa natale.