Già scarcerato il camionista tedesco che uccise Rebellin
E’ durata poco meno di una settimana la detenzione di Wolfgang Rieke, il camionista 62enne che il 30 novembre dello scorso anno investì e uccise a Montebello Vicentino Davide Rebellin e giovedì era stato arrestato in Germania in esecuzione di mandato di arresto europeo richiesto dal gip di Vicenza. Rieke è stato infatti scarcerato perchè le autorità tedesche non hanno ritenuto necessaria la sua detenzione nel carcere d Munster. Secondo quanto trapela, il giudice tedesco ha sospeso l’arresto provvisorio in attesa della decisione finale sull’estradizione dell’uomo che dovrebbe avvenire, ma il condizionale è d’obbligo, nei prossimi dieci giorni. L’autotrasportatore è uscito dal carcere di nel pomeriggio ed è tornato nella sua abitazione ed ora è sottoposto ad un obbligo di firma settimanale. Il camionista tedesco deve rispondere delle accuse di omicidio stradale e omissione di soccorso. Quelle di Rieke per la Procura di Vicenza sono responsabilità certe. La morte di e Rebellin, secondo il dispositivo del procuratore della Repubblica Lino Giorgio Bruno, sarebbe infatti “da imputare esclusivamente a una pluralità di comportamenti da parte di Rieke”. Gli elementi raccolti dalla Procura, grazie all’indagine delegata al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza, con l’acquisizione delle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza installate in prossimità del luogo dell’incidente, hanno consentito di riprodurre, da varie angolazioni, la dinamica dell’incidente e di accertare la condotta dell’autotrasportatore tedesco.Anche in base alle testimonianze delle persone intervenute in soccorso di Rebellin è risultato che l’ autista, dopo l’investimento, era sceso dal mezzo avvicinandosi alla vittima e subito dopo aveva ripreso posto a bordo dell’autoarticolato, allontanandosi. Il conducente era stato anche fotografato dai presenti. Non solo. Durante n sopralluogo fatto dalle autorità italiane in Germania per l’analisi del camion che era stato messo sotto sequestro era emerso tra l’altro che in corrispondenza delle parti plastiche coinvolte nel sinistro stradale, paraurti anteriore, spoiler, erano presenti deformazioni compatibili con l’ urto delle bicicletta e del corpo del ciclista e che il mezzo era stato successivamente all’ incidente lavato mediante detergente concentrato, a forte reazione decapante e ad alta reazione acida.